Dazi, Altroconsumo: serve un mercato unico europeo integrato

Dazi USA

L’imposizione dei dazi, sia quando vengono adottati verso altri Paesi sia quando vengono subiti, ha conseguenze negative dirette sui cittadini. Aumento dell’inflazione, rallentamento del PIL e rischio di recessione sono gli effetti economici più ricorrenti. Per questo motivo, Altroconsumo lancia un appello alle istituzioni europee per accelerare sulla realizzazione di un vero mercato unico europeo che comprenda non solo i prodotti ma anche i servizi. Una maggiore integrazione interna, spiega l’organizzazione, offrirebbe benefici tangibili ai cittadini, contribuendo a compensare gli effetti di una sempre più concreta guerra commerciale globale.

Secondo Altroconsumo, infatti, un mercato europeo più integrato porterebbe maggiore concorrenza, condizioni migliori per i consumatori e maggiore protezione contro le distorsioni causate dalle barriere tariffarie. In un contesto in cui i dazi generano inevitabilmente instabilità e rincari, un’Europa più coesa dal punto di vista commerciale aiuterebbe a tutelare il potere d’acquisto e a sostenere la crescita economica.

Proprio sul fronte dei consumatori, ad aprile Altroconsumo ha condotto un’inchiesta insieme a Euroconsumers per sondare le opinioni dei cittadini europei in merito ai dazi annunciati dagli Stati Uniti. L’indagine, che ha coinvolto oltre 4.600 persone tra i 25 e i 79 anni in Italia, Belgio, Portogallo e Spagna, ha messo in luce una crescente preoccupazione, soprattutto nel nostro Paese.

Gli italiani, in particolare, si sono detti fortemente preoccupati per i rincari che i dazi potrebbero causare su beni essenziali e di largo consumo: il 91% teme un aumento dei prezzi dei prodotti tecnologici (contro una media europea dell’84%), il 79% teme rincari per le auto (contro il 75%), mentre il 71% è preoccupato per l’impatto su acqua, gas ed elettricità (contro una media del 62%). Anche mutui e prestiti entrano nel mirino, con il 54% degli italiani che prevede ripercussioni economiche, rispetto a una media europea del 46%.

Ma a emergere con forza è anche la scarsa fiducia nell’efficacia dei dazi: solo il 22% degli italiani crede che possano davvero proteggere l’industria locale, contro una media del 33%. E alla domanda se sarebbero disposti a sacrificare alcuni standard dell’Unione pur di ottenere la rimozione dei dazi, la risposta è perlopiù negativa. La maggioranza degli intervistati si è detta contraria a un allentamento delle regole su sostenibilità ambientale (66% contro il 60% europeo), sicurezza digitale (82% contro il 76%) e sicurezza alimentare (88% contro l’80%).