Dazi Usa, il confronto in maggioranza: dialogo o muro contro muro

Delmastro e Donzelli

La tensione tra Stati Uniti e Unione Europea sui dazi riaccende il dibattito politico italiano. Mentre Bruxelles valuta contromisure contro le tariffe annunciate da Donald Trump, i principali esponenti dei partiti italiani si dividono tra chi difende il dialogo diplomatico e chi critica le scelte europee, accusando Berlino o lo stesso approccio comunitario.

Donzelli (FdI): “Grazie a Meloni l’Europa tratta da una posizione forte”

A margine di un incontro elettorale a Pisa, Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, ha sostenuto con forza la linea della premier: “Le parole di Giorgia Meloni sono state chiare e nette. Ci vuole calma e determinazione: l’Europa ha tutte le condizioni per far valere le proprie ragioni. Una guerra commerciale con gli Stati Uniti non serve a nessuno.”

Donzelli ha rivendicato il ruolo del governo italiano nel favorire il dialogo transatlantico: “Grazie a Meloni e all’Italia l’Europa ha aperto a suo tempo un dialogo con Washington. Oggi siamo tutti in mano a chi sta conducendo la trattativa, e ha tutte le carte in regola per rappresentare le ragioni del buon senso europeo.”

Romano (Noi Moderati): “Macron sbaglia, serve un negoziato europeo univoco”

Più critico nei confronti delle reazioni francesi è stato Saverio Romano, coordinatore politico di Noi Moderati: “Non ha alcun senso l’atteggiamento di Macron che prospetta vendette e contromisure ad hoc contro Trump. Una guerra commerciale in Europa o con gli Stati Uniti sarebbe miope e autodistruttiva.”

Per Romano, la risposta deve essere unitaria e improntata al realismo: “Bruxelles deve promuovere un negoziato, senza però subire passivamente. Percorriamo tutte le strade del dialogo, finché è possibile.”

Borghi (Lega): “Trump reagisce alla Germania. L’Italia non deve pagare”

Più netto lo sguardo di Claudio Borghi, senatore della Lega, che in un’intervista a Repubblica ha messo sotto accusa la Germania, colpevole – secondo lui – di creare squilibri commerciali con gli Usa: “Trump si muove contro la concorrenza sleale tedesca: ha uno sbilancio commerciale da 92 miliardi. E noi non possiamo farne le spese.”

Borghi propone due vie d’uscita: “O trattiamo bilateralmente per salvarci, oppure Bruxelles fa saltare l’austerity, permettendo ai Paesi di spendere per stimolare il mercato interno.” Bocciata la gestione della trattativa da parte dell’Ue: “Il commissario Sefcovic si è presentato da Trump con un libro pieno di codicilli. Non è questo il modo di trattare con lui.” Infine, un’ultima stoccata all’opposizione: “Chi accusa Meloni di immobilismo sbaglia. Sono certo che saprà far valere l’interesse nazionale anche in sede europea.”