È partita da piazza della Repubblica la manifestazione nazionale della Cgil, sotto lo slogan “Democrazia al lavoro”, per chiedere salari più alti, pensioni dignitose, investimenti in sanità e scuola e dire no alla precarietà e al riarmo. Il corteo attraversa le vie del centro di Roma fino a piazza San Giovanni, dove sono previsti numerosi interventi, tra cui quello del giornalista Sigfrido Ranucci. A chiudere la giornata saranno il segretario generale dell’Ituc, Luc Triangle, e il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.
La Cgil denuncia che “la strada intrapresa dal governo peggiorerà le condizioni di vita e di lavoro della stragrande maggioranza delle persone, colpendo lavoratori, pensionati, giovani e donne”. Già in mattinata migliaia di persone hanno riempito la piazza, tra bandiere rosse del sindacato, simboli della pace e vessilli palestinesi. In testa al corteo, lo striscione con Landini accanto ai rappresentanti delle categorie e delle strutture territoriali. “Siamo in piazza perché dobbiamo rimettere al centro i problemi delle persone che per vivere hanno bisogno di lavorare e che oggi sono poveri pur lavorando. Dobbiamo rimettere al centro il futuro dei giovani”, ha dichiarato Landini durante la manifestazione. “Serve un cambiamento vero delle politiche economiche e sociali. C’è bisogno di aumentare i salari, di far pagare le tasse a chi non le paga, di una vera riforma fiscale, di investimenti nella sanità e di politiche industriali pubbliche e private molto più consistenti”. Un messaggio netto, quello del sindacato, che rilancia la mobilitazione su scala nazionale per rimettere al centro il lavoro, la dignità e la giustizia sociale.







