Economia Umbria 2025: export e lavoro in crescita

Ministero dell’Economia e delle Finanze

Luci e ombre per l’economia italiana nell’estate 2025, con l’Umbria che mostra segnali di resilienza e vitalità in diversi settori, secondo quanto emerge dal 34° report Confartigianato dedicato alla congiuntura economica, con focus sulle micro e piccole imprese (MPI).

Nel primo trimestre del 2025, l’occupazione umbra ha raggiunto il 68,1%, superando di oltre cinque punti la media nazionale (62,5%) e crescendo su base annua del +1,1%. Spicca l’aumento dell’occupazione femminile (+4,6%) e degli indipendenti (+4,6%), in controtendenza rispetto al calo nazionale.

Forte spinta delle esportazioni

L’export dei settori manifatturieri umbri ha segnato un +5,9%, superando il +3% del made in Italy e posizionandosi come quinto miglior risultato nazionale. Ancora più significativo il dato delle MPI umbre, che hanno trainato la crescita con un +9,2% contro un calo del -1,3% a livello nazionale. In crescita le vendite in Germania (+14%) e USA (+21,4%), sostenute anche da strategie di acquisto anticipate in vista di possibili dazi.

Le imprese investono ma faticano a trovare competenze

In Umbria, il 25,4% delle imprese ha investito in tecnologie green, e il 62,4% ha puntato sul digitale, valori in linea con o poco sotto le medie italiane. Tuttavia, emergono difficoltà nel reperimento del personale specializzato: il 55,8% delle entrate previste per l’estate 2025 risulta difficile da soddisfare, il dato più alto tra le regioni. Anche il personale con competenze green e digitali avanzate è scarsamente disponibile (rispettivamente il 57% e il 63,6% dei casi), segnando un chiaro mismatch tra domanda e offerta.

Accesso al credito ancora critico

Il credito resta un ostacolo alla crescita. A marzo 2025 i prestiti alle imprese umbre risultano in calo del 3,5%, con una contrazione ancora più marcata per le piccole imprese (-6,3%). Il costo del credito per le PMI umbre tocca il 9,8%, contro il 5,6% per le altre imprese regionali, evidenziando un divario di ben 420 punti base.

Nonostante queste criticità, il report – frutto della collaborazione tra gli Osservatori di Confartigianato – fotografa un sistema imprenditoriale umbro in movimento, con segnali incoraggianti sul fronte dell’export, della domanda di lavoro e della formazione legata alla transizione digitale e ambientale.