“Federalberghi si lamenta sempre e chiede in continuazione: ma non illustra mai, a differenza dell’extralberghiero, quale sia il reale plusvalore che conferisce al nostro Bel Paese”. Con queste parole la Federazione FARE (Federazione delle Associazioni della Ricettività Extralberghiera) entra nel dibattito scatenato dalle dichiarazioni di Federalberghi Lombardia, che ha parlato di “due pesi e due misure” tra il comparto alberghiero e quello extralberghiero, nel commentare i dati record del turismo nella regione.
Il presidente regionale di Federalberghi Fabio Primerano aveva infatti lamentato l’esistenza di normative più stringenti per gli alberghi rispetto a locazioni e B&B.
Ma Elia Rosciano, presidente di FARE, ribatte punto su punto: “Tutte le strutture ricettive, alberghiere o extralberghiere, sono soggette agli stessi obblighi normativi, dal TULPS alla dichiarazione dell’imposta di soggiorno, fino ai regolamenti regionali. Le affermazioni di Federalberghi dimostrano una scarsa conoscenza del settore”.
“Il turismo è cambiato: servono flessibilità e servizi nuovi”
Per Rosciano, il vero nodo sta nel non voler accettare che le regole del gioco siano cambiate: “Chi continua a descrivere il nostro comparto come una zona grigia fa un danno al sistema. Oggi il turismo richiede flessibilità, servizi innovativi, esperienze personalizzate. Chi ignora questa trasformazione rischia di restare fermo al passato”.
Orietti: “Costruiamo insieme regole più efficaci”
Dalla Lombardia arriva anche l’intervento di Francesca Orietti, delegata FARE per la macroarea Nordovest: “Non si costruisce il futuro rimpiangendo il passato. Invece di continuare con lo scontro ideologico, invitiamo Federalberghi a un confronto costruttivo, per affrontare temi centrali come l’abusivismo, l’equità nell’imposta di soggiorno e la qualità dei servizi pubblici turistici”.
L’obiettivo, sottolinea FARE, è collaborare per un sistema ricettivo integrato, trasparente e moderno, all’altezza delle sfide del turismo di oggi.
