La manovra economica 2025 entra nelle fasi decisive. Dopo il via libera delle Camere al Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp), il governo Meloni lavora al testo finale della legge di bilancio. Ma cosa prevede? Tra le misure principali emergono una mini Irpef al 10% per gli aumenti contrattuali e nuovi limiti agevolati per premi e fringe benefit. Ecco, punto per punto, cosa contiene la manovra 2025.
Manovra, cosa prevede: mini Irpef al 10% per i rinnovi contrattuali
Uno dei cardini della nuova manovra riguarda il taglio fiscale sugli aumenti salariali. Il governo punta a introdurre una tassazione agevolata al 10% sugli incrementi derivanti dai rinnovi contrattuali, con l’obiettivo di stimolare la contrattazione collettiva e sostenere il potere d’acquisto dei lavoratori.
La misura, proposta dal Ministero del Lavoro, prevede inoltre un adeguamento automatico all’indice d’inflazione Ipca nel caso in cui il contratto non venga rinnovato entro 24 mesi dalla scadenza. Si tratta di un intervento che potrebbe coinvolgere milioni di lavoratori del settore privato e pubblico.
Sgravi e agevolazioni: premi di risultato e fringe benefit
La manovra 2025 prevede anche l’innalzamento delle soglie di tassazione agevolata per:
- Premi di risultato: da 3.000 a 4.000 euro;
- Fringe benefit: da 1.000 a 2.000 euro per chi non ha figli, e da 2.000 a 4.000 euro per chi ne ha.
L’obiettivo è incentivare la produttività e favorire accordi aziendali mirati a redistribuire parte dei profitti. Il governo intende così proseguire nella logica di una tassazione leggera e premiale sul lavoro.
Tfr e silenzio-assenso: proroga per un nuovo semestre
Resta confermata anche l’estensione del meccanismo di silenzio-assenso sul Trattamento di Fine Rapporto (Tfr). Il provvedimento consente ai lavoratori di destinare automaticamente il Tfr a fondi pensione se non esprimono contraria volontà entro il termine previsto. Il nuovo semestre servirà a potenziare la previdenza complementare, favorendo una maggiore partecipazione dei dipendenti al risparmio previdenziale.
Sconti fiscali per straordinari, notturni e festivi
Per sostenere i lavoratori turnisti e del settore produttivo, la manovra introduce una tassazione sostitutiva fissa al 10% per:
- ore di straordinario,
- lavoro notturno e festivo,
- indennità di turno.
L’obiettivo è duplice: incentivare la disponibilità al lavoro aggiuntivo e aumentare il netto in busta paga in un contesto di inflazione ancora elevata.
Contributo banche e coperture finanziarie
Elemento ancora in discussione è il contributo straordinario delle banche, definito da molti come “l’ago della bilancia” della manovra.
Il suo importo determinerà la solidità del quadro delle coperture e la possibilità di finanziare ulteriori misure sociali. Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, impegnato in un fitto calendario di incontri con Abi, sindacati e imprese, ha confermato che il confronto con gli istituti di credito avverrà in modo “concertato e non punitivo”.
Manovra, cosa prevede per previdenza e lavoro
La manovra economica 2025 conferma anche alcune proroghe attese:
- Quota 103 per le pensioni anticipate;
- Opzione Donna e Ape Sociale;
- Decontribuzione per assunzioni di giovani under 36 e donne.
In discussione anche un contributo alla previdenza dei figli, misura ancora da definire nei dettagli. Il pacchetto lavoro, elaborato dal Ministero guidato da Marina Calderone, mira a sostenere occupazione, natalità e produttività.
Manovra, cosa prevede per le imprese e la crescita
Per le imprese, la manovra include:
- misure per rafforzare la competitività industriale;
- incentivi per innovazione e transizione digitale;
- conferma di credito d’imposta per investimenti in beni strumentali e ricerca e sviluppo.
Il centrodestra punta a mantenere la traiettoria dei conti pubblici in linea con gli obiettivi europei, aumentando al contempo le spese per difesa, sanità e famiglie.
Le reazioni politiche e sindacali
Mentre la maggioranza difende la manovra come “responsabile e orientata alla crescita”, le opposizioni la definiscono “una manovrina di austerità”, priva di slancio riformatore. I sindacati chiedono più risorse per salari, pensioni e sanità, mentre le imprese sollecitano stabilità fiscale e regole certe per programmare gli investimenti.
Una volta approvata, la manovra sarà trasmessa al Parlamento per l’esame e la conversione entro fine anno, come previsto dall’articolo 81 della Costituzione.