Un appello per affrontare la crisi globale del debito arriva dalla Città del Vaticano, dove la Commissione del Giubileo, voluta da Papa Francesco, ha presentato il “Rapporto Giubilare: un programma per affrontare le crisi del debito e dello sviluppo e creare le basi finanziarie per un’economia globale sostenibile e incentrata sulle persone”. Il documento, frutto del lavoro di oltre 30 economisti guidati dal premio Nobel Joseph Stiglitz e dall’ex ministro argentino Martín Guzmán, chiede azioni urgenti e coordinate per evitare che decine di Paesi in via di sviluppo continuino a sprecare in interessi risorse vitali per la sanità, l’istruzione e la crescita.
La Commissione, istituita dal Pontefice in vista del Giubileo 2025, sottolinea che l’attuale sistema del debito rischia di favorire più i mercati finanziari che le popolazioni. “C’è un crescente accordo tra gli esperti sul fatto che l’attuale sistema del debito è al servizio dei mercati finanziari, non delle persone. Questo rischia di condannare intere nazioni a un decennio di crisi, o peggio. È giunto il momento di agire in modo responsabile”, ha affermato Stiglitz, presidente della Commissione e docente alla Columbia University.
Secondo il rapporto, 54 Paesi in via di sviluppo spendono almeno il 10% delle proprie entrate fiscali solo per il pagamento degli interessi sul debito, con un onere quasi raddoppiato nell’ultimo decennio. Una situazione che sottrae risorse essenziali a sanità, istruzione e investimenti strategici, e che, senza un’inversione di rotta, rischia di aggravare le disuguaglianze globali e destabilizzare intere regioni.
Il Rapporto Giubilare raccomanda una serie di misure concrete, tra cui: migliorare la ristrutturazione del debito, incentivando creditori e debitori a trovare accordi più tempestivi e sostenibili; promuovere strategie di recupero crediti che non si traducano in dure manovre di austerità per i Paesi debitori; rafforzare le politiche interne dei Paesi in via di sviluppo per attrarre investimenti e trasformazioni strutturali; aumentare la trasparenza delle politiche finanziarie; ripensare i modelli della finanza globale per sostenere una crescita a lungo termine.
Martín Guzmán, co-presidente della Commissione, ha sottolineato: “Quello di Papa Francesco è stato un appello per un atto morale di leadership tempestiva. In questo anno giubilare, è necessario che la volontà internazionale si adoperi per affrontare la crisi del debito e dello sviluppo. In caso contrario, le disuguaglianze di opportunità sono destinate ad aumentare e l’instabilità ad aggravarsi”.
Il documento verrà discusso anche in importanti appuntamenti internazionali come la Conferenza di Siviglia sul finanziamento dello sviluppo, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a settembre e il Summit del G20 a Johannesburg in novembre. La Chiesa cattolica, come nel Giubileo del 2000 che vide la cancellazione di oltre 100 miliardi di dollari di debiti, rinnova così il suo impegno per la giustizia sociale e la lotta alle disuguaglianze globali.
L’iniziativa ha coinvolto la Pontificia accademia per le Scienze sociali, la Columbia University, la Ford Foundation e Caritas Internationalis. Con il Rapporto Giubilare, il Vaticano lancia un messaggio forte: senza un cambiamento concreto e condiviso nelle regole del debito, non ci sarà sviluppo inclusivo né stabilità a lungo termine.