Fim, Fiom e Uilm esprimono solidarietà al sindaco di Taranto e a tutta la cittadinanza, ribadendo l’urgenza di ripristinare un clima di convivenza civile dopo l’annuncio delle dimissioni del primo cittadino, avvenuto in un contesto di tensione crescente sul destino dell’ex Ilva. “Chiediamo che si ripristinino al più presto le condizioni di convivenza civile e confronto democratico, a partire dal ritorno in carica del primo cittadino”, dichiarano in una nota congiunta i segretari generali Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella.
I sindacati sottolineano come il dibattito, anche acceso, non debba mai superare il limite del rispetto reciproco: “Il confronto, anche duro e difficile, non deve travalicare i confini del reciproco rispetto delle posizioni su una questione che non trova soluzione da anni”.
Fim, Fiom e Uilm riaffermano la mobilitazione al fianco di lavoratori e lavoratrici per la realizzazione di un piano con tre obiettivi chiave: risanamento ambientale, decarbonizzazione e garanzie occupazionali, per superare il ciclo produttivo a carbone e tutelare salute e ambiente. “Il rischio concreto è che senza la certezza di un piano industriale e delle risorse ci sia un vero e proprio fallimento”, avvertono.
Preoccupazione viene espressa anche rispetto all’attuale autorizzazione integrata ambientale: “In assenza di un vero progetto con forni elettrici e Dri, si rischia di non raggiungere il passaggio dal ciclo integrale a quello decarbonizzato”. I sindacati sottolineano che un eventuale fallimento o chiusura dell’ex Ilva rappresenterebbe un “disastro ambientale, sociale, occupazionale e produttivo”.
L’appello è chiaro: “Non c’è più tempo da perdere. Il 1° agosto a Palazzo Chigi lo ribadiremo con forza al governo”.