Turismo estivo: scontro sui dati, focus sulla spesa. L’analisi della federazione FARE

Il turismo estivo 2025 accende il dibattito tra Viminale, Federalberghi e FARE, con l’analisi della spesa al centro delle valutazioni. Il Viminale celebra un agosto record con un +9,3% di arrivi rispetto al 2024, ma Federalberghi attribuisce il dato all’emersione del nero dovuta al Codice Identificativo Nazionale (CIN). La Federazione FARE, che rappresenta l’extralberghiero, invita a un’analisi più approfondita, basata sui dati di spesa per comprendere il nuovo profilo del turista.

Record di arrivi o effetto CIN?

Il Viminale ha registrato 15,6 milioni di arrivi nella prima metà di agosto, un aumento del 9,3% rispetto al 2024. Federalberghi, tuttavia, contesta questa narrazione, sostenendo che il dato riflette l’emersione di strutture abusive grazie al CIN. “Ridurre tutto al CIN è fuorviante”, ha dichiarato Elia Rosciano, presidente di FARE. Secondo lui, il turismo estivo 2025 mostra dinamiche complesse, con più arrivi ma permanenze più brevi, che richiedono un’analisi della spesa per valutarne l’impatto reale.

Un nuovo turista: più viaggi, meno giorni

FARE sottolinea l’evoluzione del comportamento dei turisti. “Potrebbero essere aumentati gli arrivi e diminuite le permanenze”, spiega Rosciano. Il fenomeno del last minute domina il 2025, rendendo premature le analisi basate su dati parziali. “Non si tratta solo di nero: le strutture extralberghiere erano già censite regionalmente”, aggiunge. Per capire se il turista è “più povero” o semplicemente più mobile, serve confrontare la spesa complessiva, non solo gli arrivi.

Puglia: luci e ombre del turismo

In Puglia, il turismo estivo 2025 mostra un quadro eterogeneo. “Luglio è stato debole, ma agosto ha compensato”, ha riferito Cinzia Capozza, presidente AEP Puglia e vicepresidente FARE. Bari si conferma una destinazione forte, mentre Brindisi e Lecce hanno sofferto, con Salento e Valle d’Itria in ripresa grazie al last minute. Capozza evidenzia il passaggio dagli short break alle long stay come tendenza globale, sottolineando un’offerta extralberghiera pugliese sempre più qualificata e flessibile.

Verso un’analisi più sofisticata

FARE critica le letture polarizzate e invita a un approccio più complesso. “Non serve alimentare confusione, ma analizzare i cambiamenti reali del mercato”, conclude Rosciano. La destagionalizzazione, attesa per settembre, sarà un banco di prova. Il turismo estivo 2025, segnato da un nuovo profilo di turista, richiede valutazioni basate su dati di spesa e comportamenti, per evitare semplificazioni e sostenere un’accoglienza di qualità.