Federico Gori, presidente di Anci Umbria, interviene sull’inserimento dell’Umbria tra le Zone economiche speciali (Zes), definendolo un passo importante, ma carico di implicazioni che vanno comprese e trasformate in opportunità concrete.
“L’inserimento dell’Umbria tra le Zes rappresenta un traguardo importante. Un passo atteso, che apre scenari interessanti per lo sviluppo regionale. Ma è anche un riconoscimento dolce e amaro”, afferma Gori, sottolineando la complessità del provvedimento.
“Dolce – continua – perché finalmente si prende atto di una realtà che da anni segnaliamo con forza: l’Umbria è una regione composta per lo più da aree interne, lontane dai grandi poli economici e infrastrutturali, troppo spesso escluse dai circuiti dello sviluppo. Con questo provvedimento si apre la possibilità di accedere a misure agevolative significative – fiscali, burocratiche, amministrative – che possono dare ossigeno al nostro tessuto produttivo e rilanciare gli investimenti”.
Tuttavia, per Gori è necessario mantenere uno sguardo lucido: “È anche un riconoscimento amaro, perché sancisce formalmente una condizione di difficoltà strutturale. Non possiamo dimenticare che l’inserimento nelle Zes nasce proprio dalla necessità di intervenire laddove i numeri – quelli su occupazione, reddito, natalità imprenditoriale – raccontano una situazione preoccupante. È un campanello d’allarme che deve spingerci a reagire, non a rassegnarci”.
Un punto di partenza, non di arrivo
Gori invita a considerare le Zes come uno stimolo alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo, inclusivo e duraturo: “Va inteso come un punto di partenza, non di arrivo. Sta a noi – istituzioni, imprese, terzo settore – cogliere questa occasione e trasformarla in uno strumento di cambiamento reale”.
Fondamentale, secondo il presidente di Anci Umbria, sarà elaborare una strategia condivisa che coinvolga tutti gli attori regionali: “Serve una strategia condivisa, costruita insieme: Regione, Comuni, aziende, università, associazioni di categoria, realtà del terzo settore. Ognuno con il proprio ruolo, ma tutti dentro un progetto comune. Solo così potremo costruire misure efficaci, capaci di generare sviluppo vero, inclusivo, duraturo”.
Gori ha infine ribadito l’impegno delle amministrazioni locali: “Come presidente di Anci Umbria, ribadisco l’impegno dei Comuni a fare la loro parte. Le amministrazioni locali sono in prima linea, ogni giorno, nel tenere insieme comunità, economie, servizi. Ma da soli non possiamo farcela. Servono risorse, visione e sinergia”.
E conclude: “Abbiamo di fronte una sfida vera: trasformare una condizione di svantaggio in un’occasione di rinascita. Non sarà semplice, ma abbiamo tutte le energie per riuscirci. L’Umbria merita di più. E oggi abbiamo uno strumento in più per dimostrarlo”.