Eroi davanti, mediatori dietro: il doppio volto della sinistra

Negli ultimi giorni, il Mediterraneo si è trasformato in un teatro di tensioni elevate e continue. Al centro, una missione simbolica: la flottiglia diretta verso Gaza. Un viaggio che doveva e poteva essere molto sereno, ma che in realtà si è trasformato in un caso geopolitico che ha tenuto in allerta mezza Europa. Ma c’è di più. Molto di più.

Fin dalle prime ore, si è messa in moto una macchina invisibile ma efficiente. Intelligence, diplomazia riservata, apparati di sicurezza: tutti al lavoro per scongiurare l’escalation e riportare la situazione a un clima il più possibile sereno. Il dispiegamento degli apparati di sicurezza nazionale che ha monitorato la situazione in questi giorni, è stato veramente inimmaginabile. Dietro le quinte, un ruolo importante di coordinamento è stato giocato dal Ministro della Difesa, Guido Crosetto.

Senza cercare riflettori né applausi, ha gestito con sobrietà ed efficacia una crisi che avrebbe potuto generare panico in pochi istanti. E se oggi non parliamo di incidenti diplomatici o, peggio, militari, è anche grazie al suo approccio pragmatico, che lo rappresenta da quando svolgeva l’incarico di Sindaco di Marene. La sinistra? Ha recitato una parte. Ma il copione era un altro.

Ma ora arriva il punto più spinoso, e forse anche il più interessante. Perché mentre pubblicamente una parte della sinistra politica si è affrettata a strumentalizzare la missione della flottiglia, dipingendola come atto di eroismo e di resistenza civile, dietro le quinte si è mossa in tutt’altra direzione. Fonti attendibili raccontano di contatti diretti e immediati con rappresentanti della flottiglia fin dal primo giorno.

Non per incitarli a proseguire. Al contrario: per convincerli a fare dietrofront, a non proseguire verso le coste di Gaza, e a rientrare quanto prima. Perché? Perché la situazione era oggettivamente pericolosa, e tutti a microfoni spenti lo sapevano bene. Nessuno voleva prendersi la responsabilità di un epilogo drammatico. La sinistra, dunque, ha giocato su due piani: pubblica solidarietà e privata dissuasione se dobbiamo essere sinceri.

Carlo Mazzei