di Vito Mancuso, teologo e filosofo
L’energia è la capacità di compiere un lavoro; poiché tutto è energia, tutto è continuamente al lavoro, tutto è lavoro. Ognuno di noi ha cominciato a lavorare non dal primo giorno del suo impiego ma dal primo momento della sua esistenza, e finirà di lavorare non quando andrà in pensione ma quando terminerà la sua esistenza. O magari no, neppure allora, perché non è detto che l’ultimo giorno della nostra esistenza terrena coincida con la fine della nostra vita, perché magari avremo una vita successiva in cui continueremo il nostro lavoro operoso all’interno del mistero del cosmo.
L’imprenditore che dà lavoro a tutti noi si chiama natura, e il sindacato che ci tutela in quanto lavoratori si chiama cultura. Noi esseri umani siamo esposti alla natura che ci impone di lavorare, è una necessità che discende dalla nostra condizione di viventi; al contempo però noi in quanto lavoratori abbiamo bisogno di essere tutelati nella nostra dignità di esseri umani, e questa tutela è rappresentata dalla cultura. Nutrirsi di cultura (di arte, di letteratura, di poesia, di musica, di spiritualità, di filosofia) significa svolgere un lavoro fondamentale, il più prezioso di un essere umano: il lavoro interiore. Esso custodisce la nostra umanità impedendo che venga sfruttata e schiacciata, ridotta a una sola dimensione.