Dopo giorni di polemiche e un’escalation di dichiarazioni destinate a pesare sul clima televisivo e mediatico, Alfonso Signorini ha scelto di autosospendersi da ogni incarico Mediaset. La decisione è stata annunciata dai suoi avvocati, che descrivono il conduttore come «vittima di gravi e continuate condotte criminose». Un passaggio che segna un punto di svolta in una vicenda che non riguarda più solo la televisione, ma che entra a pieno titolo nella sfera legale.
La scelta di autosospendersi non è un gesto simbolico, ma un segnale pesante in un contesto già incandescente. Alfonso Signorini ha deciso di fermarsi, sospendendo la propria attività televisiva, mentre il suo nome continua a essere al centro di una narrazione pubblica diventata sempre più complessa. La sua è una mossa che serve anche a segnare una linea di confine: da un lato la sovraesposizione mediatica, dall’altro l’intenzione di spostare la vicenda in un piano istituzionale e giudiziario.
La miccia è stata accesa da Fabrizio Corona nel format “Falsissimo”. L’ex paparazzo ha parlato apertamente di un presunto “sistema”, collegato al Grande Fratello, secondo cui alcuni aspiranti concorrenti avrebbero dovuto sottostare a dinamiche di potere e avance per poter accedere al reality. Parole che hanno immediatamente generato un’ondata di reazioni, analisi, sospetti e discussioni. Non semplici insinuazioni: si tratta di affermazioni che hanno trovato enorme risonanza mediatica e che inevitabilmente hanno imposto una risposta.
Non solo, nelle ultime ore l’ex fotografo dei vip ha tirato in ballo due altri pezzi da novanta di casa Mediaset, Gerry Scotti e Maria De Filippi. Lo scontro frontale con la società di Cologno Monzese è ormai inevitabile e gli strascichi legali saranno durissimi. Corona dovrà dimostrare che le sue fonti, almeno questa volta, sono reali e in grado di reggere a quella che si annuncia una sanguinosa battaglia in tribunale.
La reazione è arrivata attraverso gli avvocati del direttore di Chi. Nella nota diffusa, i legali parlano chiaramente di Alfonso Signorini come «vittima di gravi e continuate condotte criminose». Un’espressione che va ben oltre la difesa d’immagine e colloca la vicenda su un piano giudiziario. La decisione di autosospendersi, fanno sapere, è stata già comunicata ufficialmente a Mediaset, segno che non si tratta di una scelta emotiva, ma di un passaggio ponderato e formale.
Questo passaggio apre ora un fronte inevitabile per Mediaset. L’azienda, finora estremamente prudente e silenziosa, si trova a gestire un caso che coinvolge una delle sue figure simbolo e un programma centrale nella sua identità televisiva. La sospensione di Signorini sposta la discussione da un piano puramente mediatico a uno che riguarda governance, credibilità, rapporti interni e tutela dei marchi editoriali.
Intorno resta una domanda sospesa: come si muoverà ora l’azienda? Arriveranno verifiche interne? Ci saranno prese di posizione ufficiali? Si apriranno contenziosi con il conduttore? Domande che, per ora, restano senza risposta, mentre l’attenzione pubblica resta altissima.
Per il momento la storia è in equilibrio tra parole, accuse, documenti annunciati e mosse legali concrete. La sospensione di Signorini è il primo vero atto forte dentro questa vicenda. Il resto, inevitabilmente, è destinato a scriversi nelle prossime settimane.







