La legge di bilancio 2026 è pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Dopo il via libera definitivo della Camera arrivato ieri, la manovra ha completato l’iter parlamentare evitando per un soffio l’esercizio provvisorio. Contestualmente è stato pubblicato anche il decreto sulla sicurezza sul lavoro, che entra in vigore oggi, mentre resta ancora atteso il decreto Milleproroghe, approvato dal Consiglio dei ministri l’11 dicembre ma non ancora in Gazzetta.
Il disco verde di Montecitorio è arrivato all’ora di pranzo, con 216 voti favorevoli, 126 contrari e 3 astenuti, al termine di una volata finale segnata da tensioni e proteste delle opposizioni. Per il governo si tratta di un passaggio cruciale: la quarta legge di bilancio dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni vale circa 22 miliardi di euro ed è composta da 973 commi.
La presidente del Consiglio rivendica il risultato parlando di una “manovra seria e responsabile”, costruita in un contesto complesso e con risorse limitate, concentrate su alcune priorità definite fondamentali: famiglie, lavoro, imprese e sanità. Un giudizio che però viene respinto con forza dalle opposizioni, che accusano l’esecutivo di propaganda e definiscono la manovra una scelta di austerità, orientata a favore dei redditi più alti.
L’approvazione è arrivata dopo un passaggio rapido in Commissione e meno di 48 ore di dibattito in Aula, con una sola vera seduta notturna. La manovra è giunta alla Camera sostanzialmente blindata, confermando il monocameralismo di fatto che da alcuni anni caratterizza l’esame della legge di bilancio. Le modifiche introdotte dal Senato, che l’ha licenziata alla vigilia di Natale, portano quasi tutte la firma del governo e del Ministero dell’Economia, nel rispetto dell’invarianza dei saldi richiesta dalle nuove regole europee.
Soddisfazione viene espressa dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che sottolinea come l’Italia sia riuscita ad approvare la manovra mentre altri Paesi europei non ci sono riusciti. Giorgetti respinge le accuse di una legge pensata per i ricchi, definendole “false”, e rivendica uno sforzo concentrato sui lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi, che avrebbe consentito di recuperare ampiamente il fiscal drag.
Il ministro pone l’accento su una misura rimasta finora in secondo piano nel dibattito pubblico: la detassazione dei rinnovi contrattuali. Secondo Giorgetti, si tratta di un intervento che garantirà aumenti concreti di salari e stipendi, una richiesta avanzata sia dai sindacati sia dai datori di lavoro. Sulla stessa linea si colloca la ministra del Lavoro Marina Calderone, che richiama le misure adottate a sostegno dell’occupazione e delle retribuzioni.
Proprio sui salari e sul potere d’acquisto si concentra però lo scontro politico. La segretaria del Partito democratico Elly Schlein attacca duramente la manovra, definendola “sbagliata” e incapace di affrontare le principali preoccupazioni degli italiani, dal caro vita alle liste d’attesa nella sanità. In Aula, nel confronto diretto con Giorgetti, Schlein denuncia anche tagli a settori come trasporti, scuola e sanità.
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la legge di bilancio entra ora nella fase applicativa. Resta aperto il confronto politico sugli effetti concreti delle misure approvate, mentre l’attenzione si sposta sui decreti collegati e, in particolare, sul Milleproroghe, atteso nelle prossime settimane per completare il quadro normativo di inizio anno.







