Il governo talebano ha imposto una nuova e severa stretta sull’istruzione universitaria in Afghanistan, vietando l’insegnamento di libri scritti da donne e bandendo corsi su diritti umani e molestie sessuali. A riferirlo è la BBC, che denuncia l’ennesima misura repressiva adottata dal regime al potere.
Secondo quanto riportato, circa 140 titoli firmati da autrici — tra cui anche testi tecnico-scientifici come Sicurezza nei laboratori chimici — sono stati rimossi dai programmi universitari. In totale, 680 libri sono stati considerati “preoccupanti” dalle autorità talebane perché ritenuti contrari alla Sharia e alle politiche del governo.
Contestualmente, è stato vietato l’insegnamento di 18 materie accademiche, sei delle quali legate direttamente alle donne. Tra queste, corsi come Genere e sviluppo, Il ruolo delle donne nella comunicazione e Sociologia femminile. Un funzionario talebano ha spiegato che questi insegnamenti sarebbero “in conflitto con i principi della Sharia” e con la linea ideologica del regime.
Il decreto rappresenta l’ultima tappa di una progressiva cancellazione dell’accesso delle donne all’istruzione, iniziata con il ritorno al potere dei talebani nel 2021. Attualmente, alle ragazze è vietato studiare oltre la sesta elementare e, come ricorda la BBC, alla fine del 2024 è stato chiuso anche uno degli ultimi percorsi di formazione superiore disponibili per le donne, ovvero i corsi di ostetricia.
Parallelamente, questa settimana è stata ordinata anche la sospensione della fibra ottica in almeno 10 province per volontà del leader supremo talebano. Ufficialmente, la misura mira a “prevenire l’immoralità”, ma rappresenta un ulteriore ostacolo alla circolazione dell’informazione.
Nonostante le crescenti critiche internazionali, il governo talebano continua a sostenere di rispettare i diritti delle donne secondo la propria interpretazione della cultura afghana e della legge islamica. Ma i fatti raccontano una realtà in cui l’istruzione femminile viene sistematicamente smantellata.