Aiuti umanitari Gaza, Pizzaballa: “Rifiutarli è una condanna, serve riconciliazione”

Cardinale Pierbattista Pizzaballa

“Gli aiuti umanitari non sono solo necessari, sono una questione di vita o di morte. Rifiutarli non è un ritardo, ma una condanna”. Sono parole forti quelle del cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, che torna a lanciare un appello per Gaza dopo una visita nella Striscia colpita dai raid.

“A Gaza la fame è inconcepibile, bisogna agire subito”

Il cardinale ha parlato a margine di una conferenza stampa presso il Patriarcato latino, denunciando la gravità della situazione e chiedendo uno sblocco immediato di cibo, acqua, medicine e ripari. “Ogni ora senza aiuti causa un danno profondo”, ha dichiarato, definendo moralmente inaccettabile la sofferenza dei civili. Il porporato ha ricordato la visita con il patriarca ortodosso Teofilo III e le scene di devastazione che hanno lasciato il segno: “Siamo tornati con i cuori spezzati”.

Appello ai leader: “Non può esserci futuro basato sulla vendetta”

Aiuti umanitari Gaza Pizzaballa è anche il tema di un messaggio rivolto ai leader locali e internazionali: “Non può esserci futuro fondato sulla prigionia, sullo sfollamento o sulla vendetta”. Pizzaballa ha raccontato di aver visto la dignità delle madri e delle infermiere che continuano a prendersi cura dei più deboli, sottolineando che la Chiesa non abbandonerà mai la popolazione di Gaza, a prescindere dalla fede religiosa.

Israele ammette errore sul raid, ma la priorità resta la pace

Durante la conferenza è intervenuto anche l’ambasciatore israeliano presso la Santa Sede, Yaron Sideman, che ha definito “un incidente” il bombardamento sulla chiesa della Sacra Famiglia, garantendo che Israele ha ammesso l’errore e che fatti simili non dovranno più accadere. Pizzaballa, intanto, guarda avanti: “Dobbiamo avviare un autentico processo di riconciliazione tra il popolo palestinese e quello israeliano. Non dimenticare, ma perdonare”.