Un’ondata di violenza ha colpito l’Ucraina durante la notte. Le forze russe hanno lanciato 157 droni kamikaze Shahed e 4 missili S-300, colpendo almeno 19 aree del Paese. Le forze di difesa ucraine sono riuscite ad abbattere 98 droni, mentre 19 sono andati persi o caduti in zone aperte. Lo riferisce l’aeronautica militare di Kiev, citata da Ukrainska Pravda, aggiungendo che l’attacco è ancora in corso.
Kharkiv: ferita una bambina di tre mesi
Tra le aree più colpite c’è Kharkiv, la seconda città del Paese. Secondo il governatore regionale Oleh Syniehubov, due persone sono rimaste ferite, tra cui una bambina di soli tre mesi. La piccola avrebbe riportato una reazione acuta da stress a causa dell’esplosione avvenuta nel distretto di Shevchenkivskyi, in piena notte.
Mykolaiv: il porto fluviale sotto attacco
Nel sud dell’Ucraina, a Mykolaiv, i droni russi hanno colpito l’infrastruttura portuale lungo il delta del fiume Bug. Secondo il governatore Vitaly Kim, sono stati danneggiati depositi e linee elettriche, ma non si registrano vittime. L’attacco ha colpito un’area chiave per i traffici fluviali, aumentando la pressione sulle linee logistiche del Paese.
Donetsk e Kherson: almeno 5 civili uccisi
Nelle regioni orientali e meridionali, la situazione è ancora più grave. Le autorità locali segnalano almeno 5 civili uccisi nei bombardamenti sulle regioni di Donetsk e Kherson. Le forze russe avrebbero preso di mira infrastrutture critiche e zone residenziali, colpendo 5 grattacieli e 6 abitazioni private. I soccorsi sono ancora in corso.
Un’offensiva mirata e coordinata
Il massiccio attacco notturno sembra puntare a danneggiare simultaneamente infrastrutture militari e civili, spezzando le capacità logistiche ucraine e aumentando la pressione psicologica sulla popolazione. La frequenza e l’intensità degli attacchi indicano una nuova fase nel conflitto, con l’impiego sistematico di droni come arma di terrore e dissuasione.