Il primo ministro francese François Bayrou ha rassegnato le dimissioni al presidente Emmanuel Macron, aprendo la crisi di governo. Dopo un colloquio di un’ora e mezza all’Eliseo il 9 settembre 2025, Bayrou resta in carica per gli affari correnti. Macron deve nominare il quinto premier dal suo secondo mandato nel 2022, in un contesto di tensioni sociali e pressioni politiche per evitare disordini.
Dimissioni dopo la sfiducia
Bayrou ha lasciato l’Eliseo dopo la sfiducia dell’Assemblea Nazionale, che ha votato 364 contro 194 contro il suo governo. La caduta, dopo meno di nove mesi, è stata definita un “test di coraggio politico” dal premier dimissionario. Macron, costretto a cercare un nuovo primo ministro, affronta una situazione politica frammentata, con il parlamento incapace di garantire stabilità.
L’urgenza di Retailleau
Il ministro dell’interno Bruno Retailleau, presidente dei Républicains, ha dichiarato che la Francia “ha bisogno molto rapidamente di un primo ministro” per evitare “un potere vacante”. Con la protesta “Bloquons tout” in programma domani e una mobilitazione sindacale il 18 settembre, Retailleau teme disordini. “È di importanza capitale, anche per il mantenimento dell’ordine”, ha aggiunto, escludendo un premier socialista.
Lecornu favorito come successore
Il nome più accreditato per sostituire Bayrou è quello del ministro della difesa Sébastien Lecornu. Una nomina accelerata permetterebbe a Macron di affrontare le proteste imminenti con un governo operativo. In alternativa, un premier potrebbe essere scelto entro fine settimana, prima della partenza di Macron per New York, dove il 22 e 23 settembre riconoscerà lo Stato di Palestina all’Onu. Non sono previste consultazioni tradizionali all’Eliseo.
Sfide imminenti
La crisi di governo arriva in un momento critico, con l’agenzia Fitch che potrebbe tagliare il rating della Francia venerdì, aumentando la tensione sui mercati. Le proteste sociali, unite alla necessità di approvare una legge di bilancio, complicano la scelta del nuovo premier. La Francia affronta un mese di settembre ad alto rischio, con Macron chiamato a decisioni rapide per garantire stabilità e ordine pubblico.