Consiglio Ue cruciale, tra i temi: Ucraina, Europa, asset russi e pressioni USA

Friedrich Merz

Il Consiglio Ue dei prossimi due giorni si preannuncia cruciale: dalle decisioni che verranno prese dipenderanno sia il futuro dell’Ucraina che la capacità dell’Europa di resistere alle pressioni dell’amministrazione Trump.

Nella giornata di oggi – giovedì 18 dicembre e domani venerdì 19, i capi di Stato e di governo europei si riuniranno a Bruxelles per un Consiglio europeo decisivo per le sorti dell’Ucraina. L’Unione è chiamata a finalizzare la proposta di un prestito garantito dai beni russi congelati, destinato a sostenere le finanze e la capacità difensiva di Kiev contro i continui attacchi di Mosca.

Senza quei fondi, alla fine di marzo 2026, l’Ucraina sarà non avrà i fondi per pagare stipendi e comprare armi. La posta in gioco, però, è persino più alta, come ha chiarito, senza mezzi termini, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, avvertendo che se l’Ue non riuscirà ad approvare il prestito sui beni congelati la capacità di azione dell’Unione “sarà gravemente compromessa per anni, se non per un periodo più lungo”. Per poi aggiungere: “Mostreremo al mondo che, in un momento cruciale della nostra storia, siamo incapaci di restare uniti e agire per difendere il nostro ordine politico”. Sul piano militare, intanto, le prospettive restano cupe.

Mosca ha escluso qualsiasi tregua, anche temporanea. “Vogliamo la pace, non una pausa che consenta all’Ucraina di riorganizzarsi e continuare la guerra”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, rifiutando la proposta di un cessate il fuoco in vista del Natale. Peskov ha inoltre messo in dubbio l’utilità del coinvolgimento europeo nei negoziati, sostenendo che la partecipazione dell’Ue “non promette risultati accettabili per Mosca” e ha ribadito il rifiuto russo a qualsiasi presenza Nato sul territorio ucraino, anche sotto forma di garanzie di sicurezza.