Gaza, bombardamenti: 30 morti e carestia Onu

Striscia di Gaza

Nuovi bombardamenti israeliani a Gaza hanno causato oltre 30 morti, tra cui quattro bambini in un campo profughi a Khan Younis. L’attacco, avvenuto sabato 23 agosto 2025, si aggiunge a un’escalation di violenze che ha colpito anche persone in cerca di cibo nel nord della Striscia. L’Onu ha dichiarato ufficialmente uno stato di carestia a Gaza City e nelle aree settentrionali, denunciando una crisi umanitaria senza precedenti.

Strage a Khan Younis

Fonti mediche locali hanno riferito che quattro bambini sono stati uccisi in un campo per sfollati a Khan Younis, nel sud di Gaza, durante un attacco aereo israeliano. Altre 17 persone, tra cui molte donne e minori, hanno perso la vita in raid nella stessa area. “Le vittime erano rifugiate in tende, in cerca di sicurezza”, ha dichiarato un operatore sanitario dell’ospedale Nasser, sottolineando la vulnerabilità dei civili colpiti.

Carestia dichiarata dall’Onu

L’Integrated Food Security Phase Classification (Ipc) ha confermato che Gaza City e il nord della Striscia stanno affrontando una carestia ufficiale. Quasi mezzo milione di persone, circa il 25% della popolazione, vive una fame catastrofica, con rischi concreti di morte per denutrizione. “Le restrizioni israeliane sugli aiuti hanno aggravato la crisi”, ha denunciato l’Ipc, citando la chiusura prolungata dei valichi terrestri come fattore determinante.

Violenze contro chi cerca aiuti

Nel nord di Gaza, almeno cinque persone sono state uccise da colpi israeliani mentre cercavano cibo vicino al valico di Zikim, dove transitano i convogli umanitari. La disperazione per la scarsità di cibo ha spinto migliaia di civili a rischiare la vita per accedere agli aiuti. “La situazione è insostenibile, con folle che si accalcano in condizioni di caos”, ha riferito un testimone locale. La carestia aggrava una crisi già devastante dopo 22 mesi di conflitto.

Appelli per un cessate il fuoco

L’annuncio della carestia ha intensificato le pressioni internazionali per un cessate il fuoco. Le organizzazioni umanitarie chiedono l’apertura immediata dei valichi per garantire l’ingresso di cibo e medicinali. La comunità internazionale è chiamata a rispondere a una crisi che minaccia la sopravvivenza di centinaia di migliaia di civili. I bombardamenti e la fame continuano a segnare il destino di Gaza, con un costo umano sempre più insopportabile.