Gaza, Bruxelles: “È una catastrofe, la UE sospenda accordi con Israele”

Conflitto israelo – palestinese: Gaza, aiuti umanitari con l’inizio delle operazioni di lancio di cibo con paracadute

Mentre le immagini di fame e macerie continuano a susseguirsi da Gaza, il Parlamento europeo ha alzato la voce giovedì, adottando una risoluzione che dipinge un quadro drammatico: una “catastrofe” umanitaria provocata dal blocco degli aiuti israeliano, con carestia che stringe il nord della Striscia in una morsa letale. Con 305 voti favorevoli, 151 contrari e 122 astenuti, i deputati hanno chiesto un cessate il fuoco immediato, l’apertura di tutti i valichi e il ripristino urgente dell’UNRWA, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, sotto stretto controllo. Non è solo un appello: è un grido contro un sistema di distribuzione degli aiuti che, secondo i parlamentari, fallisce miseramente nel raggiungere chi ne ha più bisogno.

Un’urgenza che non tollera ritardi

La risoluzione non si ferma alle parole: allarma per le gravi carenze alimentari e la malnutrizione causate dalle restrizioni, esigendo un accesso pieno, sicuro e senza ostacoli a cibo, acqua, medicinali e ripari. I deputati sollecitano tutte le parti a rispettare gli obblighi umanitari del diritto internazionale, chiedendo il ripristino immediato delle infrastrutture vitali distrutte. È un richiamo che riecheggia le storie di madri che cercano di nutrire i figli con le briciole, in un territorio dove ogni giorno è una lotta per la sopravvivenza.

Cessate il fuoco e ostaggi: un equilibrio fragile

Al centro del testo, la domanda di un cessate il fuoco immediato e permanente, unito al rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi israeliani detenuti a Gaza. L’UE e gli Stati membri sono invitati a usare la loro influenza diplomatica per spingere Hamas a liberare i prigionieri. Ma il Parlamento non dimentica il 7 ottobre: condanna nei termini più duri i “crimini barbari” di Hamas contro Israele, chiedendo sanzioni concrete contro il gruppo terroristico. Riafferma l’impegno per la sicurezza di Israele e il suo “inalienabile diritto all’autodifesa”, nel rispetto del diritto internazionale, riconoscendolo come partner strategico contro il terrorismo regionale. Eppure, quel diritto non può giustificare “azioni militari indiscriminate” a Gaza, che hanno causato sofferenze insopportabili ai civili. I deputati esprimono preoccupazione per le operazioni continue nella Striscia, denunciando l’uso di civili come scudi umani da parte di Hamas. È un equilibrio precario, dove il dolore di un lato incontra le accuse all’altro, in un ciclo che sembra non avere fine.

Indagini e sanzioni: responsabilità per tutti

La risoluzione sostiene la decisione della presidente della Commissione Ursula von der Leyen di sospendere il sostegno bilaterale UE a Israele e di sospendere parzialmente l’accordo di associazione commerciale. Chiede indagini complete su crimini di guerra e violazioni del diritto internazionale, con tutti i responsabili chiamati a rispondere. Sostiene sanzioni UE contro coloni e attivisti israeliani violenti in Cisgiordania occupata e a Gerusalemme Est, e contro i ministri Bezalel Smotrich e Itamar Ben-Gvir.

Verso i due Stati: un futuro possibile?

Il Parlamento invita istituzioni e paesi UE a passi diplomatici per la soluzione dei due Stati, con progressi concreti verso la sua realizzazione, in vista dell’Assemblea generale ONU di settembre 2025. Sottolinea la necessità di smilitarizzazione totale a Gaza e esclusione di Hamas dal governo, chiedendo il ritorno di un’Autorità palestinese riformata come unico organo legittimo. “La creazione di uno Stato di Palestina è fondamentale per la pace, la sicurezza di Israele e la normalizzazione regionale”, affermano i deputati, invitando gli Stati membri a valutare il riconoscimento dello Stato palestinese per sostenerla.