Gaza City, Israele avvia occupazione ed espande insediamenti

Gaza City, raid israeliano

Israele ha avviato la prima fase dell’occupazione di Gaza City, mentre approva in via definitiva l’espansione degli insediamenti in Cisgiordania. Una doppia mossa che accresce la tensione nella regione e riduce ulteriormente la prospettiva di uno Stato palestinese indipendente.

Il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), generale di brigata Effie Defrin, ha confermato mercoledì che l’esercito ha dato il via all’invasione terrestre della città più grande della Striscia. “Abbiamo avviato le operazioni preliminari e le prime fasi dell’attacco: le nostre forze controllano già la periferia”, ha dichiarato.

Il piano militare, che prevede il richiamo di 60mila riservisti, sarà illustrato nei dettagli dal primo ministro Benjamin Netanyahu. L’operazione segna un salto di scala nel conflitto con Hamas, dopo 22 mesi di combattimenti che hanno già devastato la Striscia di Gaza.

Parallelamente, lo Stato ebraico ha dato l’ok definitivo al progetto dell’insediamento E1, un’area strategica che collega Gerusalemme Est con Ma’ale Adumim. La sua realizzazione taglia di fatto in due la Cisgiordania, rendendo logisticamente impossibile la creazione di un futuro Stato palestinese contiguo. La decisione è stata duramente criticata a livello internazionale, con l’Onu e l’Unione Europea che da tempo considerano E1 un ostacolo alla soluzione “due popoli, due Stati”.

Con l’avanzata militare a Gaza e l’espansione degli insediamenti in Cisgiordania, Israele consolida la propria presenza territoriale, mentre cresce l’allarme per l’aggravarsi della crisi umanitaria e il rischio di un’escalation regionale.