Gaza, la Croce Rossa: “In 24 mesi mai rispettato il diritto internazionale. Noi dalla parte dell’umanità”

Il presidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro, denuncia le gravi violazioni umanitarie nella Striscia: “Pagato caro l’impegno per dare dignità a vite calpestate”

A un anno esatto dallo scoppio dell’escalation militare più sanguinosa nella Striscia di Gaza, il presidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro, rompe il silenzio con parole forti, dense di amarezza e dignità: “Negli ultimi ventiquattro mesi il Diritto Internazionale Umanitario non è mai stato rispettato, l’Umanità più volte messa da parte”.

In un messaggio accorato, diffuso oggi in occasione dell’anniversario dell’attacco del 7 ottobre 2023, Valastro descrive una crisi umanitaria senza precedenti. “Nella Striscia di Gaza sono morte oltre 60mila persone, tra cui quasi 20mila bambine e bambini. La popolazione civile, le strutture sanitarie, gli operatori umanitari sono stati bersaglio di attacchi violenti. Non è stato garantito un accesso sicuro agli aiuti, né è stato permesso alla Croce Rossa di visitare gli ostaggi o informarne le famiglie”.

Una denuncia senza appello

Valastro denuncia le ripetute violazioni del Diritto internazionale umanitario, sottolineando come le Convenzioni di Ginevra — pilastro della protezione dei civili in tempo di guerra — siano state sistematicamente ignorate.

“Ciò che abbiamo visto negli ultimi due anni è qualcosa che non credevamo possibile”, afferma. E aggiunge: “Il nostro Movimento ha cercato di dare dignità a quelle vite che venivano calpestate dal conflitto. Lo abbiamo pagato caro, a volte perdendo amici e colleghi che erano lì solo per aiutare”.

L’umanità oltre la guerra

Il presidente della CRI ricorda il lavoro instancabile dei volontari e operatori della Mezzaluna Rossa Palestinese e del Comitato Internazionale della Croce Rossa, che ogni giorno affrontano il dolore e l’emergenza, spesso in condizioni estreme: “La mancanza di cibo, acqua, cure, si aggiunge al dramma della guerra. Ma non abbiamo mai smesso di dare speranza, anche davanti a tanta violenza”.

Nessuna retorica, nessuna ambiguità. Solo il richiamo alla dimensione più profonda dell’agire umanitario: “Davanti alla sofferenza non esistono fazioni o nemici, ma solo esseri umani bisognosi di aiuto”.

Una testimonianza che interpella la politica

Il messaggio della Croce Rossa Italiana arriva in un momento in cui i leader internazionali discutono nuovi cessate il fuoco e scenari postbellici, mentre le condizioni di vita nella Striscia restano al collasso, come certificato anche dalla Banca Mondiale. In questo contesto, la testimonianza della CRI non è solo un atto di denuncia: è un appello alla coscienza collettiva, affinché la protezione dei civili torni al centro delle priorità globali.

Gaza, Croce Rossa: “Noi continueremo a esserci”

Nel giorno in cui ricorre un anniversario tragico, il presidente Valastro affida alle sue ultime parole un messaggio che è anche un impegno: “Oggi il nostro pensiero va a chi quella speranza l’ha vista fuggire via, insieme alla propria vita. Noi continueremo ad essere dalla parte dell’Umanità”.

Un promemoria silenzioso ma potente: nei conflitti moderni, chi soccorre e protegge rischia la vita come chi fugge. E merita ascolto, rispetto e protezione.