Quasi una persona su tre nella Striscia di Gaza passa giorni senza mangiare, mentre la malnutrizione continua a peggiorare. A lanciare l’allarme è il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, che segnala come almeno 90.000 donne e bambini necessitino con urgenza di cure a causa della fame.
Secondo l’agenzia, nonostante gli sforzi compiuti finora, la quantità di aiuti alimentari distribuiti copre solo una piccola parte del fabbisogno reale di oltre due milioni di abitanti. L’accesso a prodotti freschi e nutrienti come frutta, verdura, carne, pesce e latticini resta quasi impossibile senza il ripristino dei carichi commerciali.
Al momento, circa 3.500 tonnellate di aiuti (equivalenti a 300 camion) sono pronti nei magazzini per essere consegnati a Gaza. Tuttavia, la distribuzione rimane complicata: solo due valichi sono stati abilitati e i percorsi interni per i convogli restano estremamente difficili e pericolosi. Il Pam sottolinea anche la necessità di aumentare il numero degli autisti, oggi appena 60, autorizzati a trasportare aiuti vitali nella Striscia.
La situazione, avverte l’agenzia Onu, richiede misure urgenti e una risposta coordinata per evitare che la crisi alimentare si aggravi ulteriormente e per garantire un minimo di sicurezza alimentare agli abitanti di Gaza.