Il leader del Partito per la Libertà (Pvv) e figura di spicco dell’estrema destra olandese, Geert Wilders, ha annunciato la sospensione della sua campagna elettorale dopo che le autorità gli hanno confermato di essere tra i bersagli di un presunto complotto terroristico scoperto in Belgio. L’annuncio è arrivato nelle ore successive all’arresto di tre giovani belgi, accusati di aver pianificato un attentato contro diversi politici. Durante le perquisizioni, la polizia ha rinvenuto un ordigno esplosivo artigianale che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato destinato a essere collegato a un drone per un attacco mirato.
Conferme dalle autorità olandesi
Wilders ha reso noto su X (ex Twitter) che il Coordinatore nazionale olandese per l’antiterrorismo e la sicurezza (NCTV) gli ha confermato la sua presenza tra i potenziali obiettivi del gruppo smantellato. “È una situazione terribile, ma non mi farò intimidire”, ha scritto il politico, noto per le sue posizioni anti-islamiche e per essere già stato in passato sotto stretta protezione dopo numerose minacce.
Il complotto e gli obiettivi
Secondo la procura federale belga, l’indagine riguarda “un tentato omicidio terroristico e la partecipazione ad attività di un gruppo terroristico”. Sebbene i nomi dei politici presi di mira non siano stati ufficialmente diffusi, fonti governative belghe hanno indicato che anche il primo ministro Bart De Wever sarebbe stato tra i possibili obiettivi del gruppo.
Clima di tensione in vista del voto
La decisione di Wilders arriva a poche settimane dalle elezioni legislative olandesi, previste per novembre, in un clima politico già carico di tensioni. Il leader del Pvv aveva già cancellato la sua partecipazione a un dibattito elettorale, in seguito alle notizie sull’attacco sventato. Con la sospensione temporanea della campagna, la sicurezza dei leader politici torna al centro del dibattito europeo, riaccendendo le preoccupazioni per la minaccia del terrorismo interno e per il rischio di radicalizzazioni nei Paesi Bassi e in Belgio.