Il provvedimento federale che mirava a vietare l’accesso alle università d’élite americane agli studenti stranieri subisce un importante stop: un giudice del Massachusetts ha accolto la mozione presentata da Harvard e ha temporaneamente sospeso l’entrata in vigore della stretta voluta dall’amministrazione Trump. Il divieto, che avrebbe precluso agli studenti internazionali l’iscrizione ad alcuni degli atenei più prestigiosi degli Stati Uniti, è stato definito «incostituzionale» e contrario ai valori della libertà accademica.
Il ricorso di Harvard: «Una violazione dei principi fondanti»
Harvard aveva presentato un’azione legale d’urgenza contro il provvedimento, sostenendo che impedire agli studenti stranieri di accedere ai corsi non solo avrebbe danneggiato l’università dal punto di vista accademico ed economico, ma avrebbe anche «compromesso la diversità e la qualità della ricerca e dell’insegnamento». Il tribunale ha riconosciuto che la misura federale rappresentava un’ingerenza non giustificata nella gestione autonoma degli istituti universitari.
La decisione del giudice: «Diritto all’istruzione da tutelare»
La sentenza ha sottolineato che l’esclusione indiscriminata degli studenti internazionali dalle università di alto livello non trova fondamento nella Costituzione americana. Il giudice ha disposto la sospensione temporanea della misura, dichiarando che «una regolamentazione così invasiva non può entrare in vigore senza un dibattito parlamentare e senza considerare gli effetti devastanti sull’equilibrio accademico e sulla cooperazione internazionale».
Le reazioni: Harvard esulta, la Casa Bianca annuncia battaglia
L’università di Cambridge ha accolto con favore la decisione, parlando di «vittoria del diritto allo studio e della libertà accademica». Fonti dell’amministrazione Trump hanno invece definito la sentenza «un ostacolo alla difesa degli interessi nazionali», preannunciando ricorso. Il portavoce del Dipartimento della Sicurezza interna ha ribadito che «l’accesso alle università statunitensi deve essere riservato agli americani, soprattutto in un momento di crisi economica».
Il contesto: la linea dura di Trump sull’immigrazione studentesca
La stretta su Harvard rientra in un pacchetto più ampio di misure promosse dalla Casa Bianca per ridurre l’immigrazione, anche di carattere temporaneo, legata allo studio e alla ricerca. Tra i punti più contestati, la proposta di contingentare i visti F-1 e la cancellazione delle facilitazioni per i percorsi accademici STEM. Una linea già criticata da altri atenei come Yale, MIT e Stanford, pronti a unirsi al ricorso. La sentenza segna una prima, importante battuta d’arresto per la strategia anti-immigrazione universitaria di Trump, ma la battaglia legale è solo all’inizio.