Israele valuta la tregua di 60 giorni proposta dal Qatar

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Israele sta valutando la risposta positiva di Hamas a una proposta di tregua di 60 giorni mediata dal Qatar, mentre i bombardamenti su Gaza non si fermano e l’Onu lancia l’allarme sulla fame.

Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majid al-Ansari, ha spiegato che l’intesa in discussione è “quasi identica” a quella presentata in precedenza dall’inviato statunitense Steve Witkoff e già accettata da Israele in una fase preliminare. L’accordo prevederebbe una tregua di due mesi, il rilascio di alcuni ostaggi israeliani in cambio della liberazione di centinaia di prigionieri palestinesi, l’ingresso di aiuti umanitari e colloqui successivi per un cessate il fuoco duraturo.

Israele, tuttavia, non ha ancora fornito una risposta ufficiale. Il ministro della Difesa Israel Katz ha sottolineato che la minaccia di un’occupazione di Gaza City avrebbe spinto Hamas a tornare al tavolo dei negoziati, mentre il governo ribadisce che la guerra continuerà fino alla restituzione di tutti gli ostaggi e al disarmo del gruppo palestinese.

La crisi umanitaria

La situazione sul campo resta drammatica. Gli ospedali di Gaza continuano a ricevere decine di vittime a causa degli attacchi aerei: martedì sono stati registrati i corpi di 34 palestinesi, tra cui donne e bambini. Un raid a Muwasi ha ucciso una famiglia di cinque persone rifugiata in una tenda, mentre altre nove sono morte tentando di raggiungere i convogli di aiuti. Le Nazioni Unite avvertono che gli aiuti umanitari, pur arrivando nella Striscia, restano insufficienti per evitare la fame diffusa tra la popolazione civile. Una prospettiva che rende urgente il raggiungimento di un accordo per la tregua.