L’alta rappresentante dell’Ue Kaja Kallas denuncia la divisione degli Stati membri su Gaza. Dopo la riunione informale dei ministri degli esteri a Copenaghen il 30 agosto 2025, Kallas ha espresso preoccupazione per l’impatto della mancanza di unità sulla credibilità globale dell’Unione europea. La difficoltà di raggiungere un accordo su come influenzare il governo israeliano evidenzia le profonde divergenze interne al blocco.
Una divisione che indebolisce l’Ue
“Se chiedete come ci si sente a essere il volto da biasimare per l’assenza di una decisione, è difficile”, ha dichiarato Kallas. La riunione di Copenaghen, pur informale e senza decisioni vincolanti, ha messo in luce l’incapacità dei ministri di concordare una linea comune su Gaza. “La divisione influenza negativamente la nostra credibilità sulla scena mondiale”, ha aggiunto, sottolineando il danno per l’immagine dell’Ue.
Disaccordo sulle opzioni
Kallas ha rivelato che un documento con opzioni per affrontare la crisi di Gaza è stato presentato, ma non ha trovato consenso. “È chiaro che gli Stati membri non sono d’accordo su come far cambiare rotta al governo israeliano”, ha detto. Le proposte, che includono possibili pressioni diplomatiche e sanzioni, restano sul tavolo, ma le divergenze tra i 27 Paesi bloccano ogni azione concreta. Paesi come Germania e Austria tendono a sostenere Israele, mentre altri, come Spagna e Irlanda, spingono per misure più dure.
Impatti sulla credibilità globale
La mancanza di unità su Gaza, dove i recenti attacchi israeliani hanno causato centinaia di morti, indebolisce il ruolo dell’Ue come attore globale. Kallas ha espresso frustrazione per il suo ruolo di rappresentante di un’Europa frammentata, incapace di parlare con una sola voce. “Le opzioni sono chiare, ma senza accordo non possiamo procedere”, ha ribadito, evidenziando la sfida di bilanciare interessi nazionali e obiettivi comuni.
Un futuro incerto
La riunione di Copenaghen non ha prodotto progressi significativi, lasciando l’Ue in una posizione di stallo. La crisi umanitaria a Gaza, con sfollati e vittime in aumento, richiede una risposta urgente, ma le divisioni interne ostacolano una strategia efficace. Kallas ha promesso di continuare il dialogo, ma senza un compromesso tra gli Stati membri, l’Europa rischia di perdere ulteriormente influenza sullo scenario internazionale.