Alcatraz è la famosa prigione di massima sicurezza adagiata su un’isola nella baia di San Francisco. Film e leggende l’hanno resa celebre, ma oggi è pronta a tornare alla sua funzione originaria. Infatti il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha infatti annunciato di voler “ristrutturare e riaprire” il penitenziario per accogliere “i criminali più spietati e violenti d’America”, rilanciando uno dei simboli più forti della sua campagna di “legge e ordine”.
Ma prima di diventare strumento della politica muscolare di Trump, The Rock — com’è chiamata negli Stati Uniti — ha attraversato decenni di storia. Fondata come fortezza militare durante la corsa all’oro nel 1848 e trasformata in prigione federale nel 1934, Alcatraz ha ospitato alcuni dei criminali più famosi del XX secolo, come Al Capone. Chiusa ufficialmente il 21 marzo 1963 per ordine del procuratore generale Robert F. Kennedy, la prigione divenne presto oggetto di miti, racconti e indagini irrisolte.
Uno dei più noti episodi fu l’evasione del 1962, immortalata nel celebre film Fuga da Alcatraz (1979) con Clint Eastwood. Nella notte dell’11 giugno, tre detenuti — Frank Morris e i fratelli John e Clarence Anglin — riuscirono a scappare dalla prigione teoricamente “a prova di fuga”.
Si pensava fossero morti annegati nella baia, ma nel 2013 una lettera riaccese i sospetti: “Mi chiamo John Anglin, sono fuggito da Alcatraz nel giugno del 1962 con mio fratello Clarence e Frank Morris. Ho 83 anni e sono in pessima forma. Ho il cancro. Sì, quella notte ce la facemmo, ma a malapena”, si leggeva nella missiva, inviata alla polizia di San Francisco.
Dunque, dopo la chiusura, Alcatraz fu riaperta al pubblico nel 1973 e divenne una delle mete turistiche più visitate d’America, con oltre 1,3 milioni di visitatori all’anno. Nel 2015, un restauro da tre milioni di dollari ha interessato aree come la biblioteca, la scuola e la guardiola. Ma anche sotto la superficie Alcatraz ha continuato a rivelare sorprese: nel 2014 un team di archeologi ha scoperto i resti di un’antica fortezza militare, risalente alla Guerra Civile americana.
Nonostante la sua trasformazione in attrazione storica e culturale, Alcatraz continua ad affascinare per il suo passato oscuro, amplificato dal cinema: oltre al celebre film di Clint Eastwood – “Fuga da Alcatraz”, ricordiamo anche L’uomo di Alcatraz (1963), The Rock (1996) e L’isola dell’ingiustizia (1995) che hanno rafforzato l’immagine del penitenziario come simbolo di rigore e isolamento assoluto.
È proprio su questo immaginario che Trump fa leva nel 2025, ordinando al Dipartimento di Giustizia di procedere con la riapertura della struttura. “È un’idea che ho avuto, è un simbolo di legge e ordine”, ha spiegato il presidente ai giornalisti a bordo dell’Air Force One. Il progetto rientra nella sua più ampia crociata contro la criminalità e l’immigrazione illegale, nella quale aveva già invocato l’uso di Guantanamo.
Il ritorno di Alcatraz come carcere federale è destinato a far discutere: per alcuni è una mossa mediatica, per altri una chiara intenzione di riportare in auge metodi punitivi duri e ad alto impatto simbolico. Ma una cosa è certa: l’isola dei pellicani, l’Isla de los Alcatraces battezzata così dagli esploratori spagnoli, sta per tornare a essere — dopo decenni di silenzio — uno dei luoghi più sorvegliati e controversi d’America.