Oggi Londra è teatro di una manifestazione di massa guidata da Tommy Robinson (Stephen Yaxley-Lennon), attivista di estrema destra ed ex leader dell’English Defence League. La marcia, intitolata “Unite the Kingdom”, è partita da Waterloo, ha attraversato Whitehall e si è conclusa a Trafalgar Square, tra slogan patriottici e bandiere del Regno Unito. Secondo gli organizzatori, la protesta si oppone all’immigrazione e rivendica la “libertà di espressione”. Robinson ha collegato l’evento anche alla recente uccisione del leader conservatore statunitense Charlie Kirk, descritta come un segnale di minaccia per i movimenti nazionalisti.
Le contro-proteste
Parallelamente, migliaia di persone hanno preso parte a una contro-manifestazione organizzata da gruppi anti-razzisti, tra cui Stand Up To Racism. Il corteo è partito da Russell Square e si è diretto verso Whitehall per denunciare, secondo gli organizzatori, il messaggio di odio e di divisione promosso da Robinson. Gli slogan invocavano unità e rifiuto del razzismo.
Sicurezza e gestione della tensione
La polizia metropolitana di Londra ha dispiegato oltre 1.600 agenti per mantenere separati i due cortei e garantire l’ordine pubblico. Sono state installate barriere lungo i percorsi e predisposti piani di sicurezza straordinari. L’atmosfera resta tesa ma, fino a questo momento, non si sono registrati gravi incidenti.
Il contesto politico e sociale
Tommy Robinson torna così a guidare una mobilitazione che riflette l’ondata nazionalista nel Regno Unito. La manifestazione e le contro-proteste mostrano ancora una volta la frattura politica e sociale del Paese, diviso tra chi invoca restrizioni all’immigrazione e chi difende i valori di inclusione e pluralismo.