Musk e gli obiettivi dell’America Party: sfidare Trump e il Congresso

Elon Musk scende in campo con l’America Party per strappare voti a Trump e conquistare seggi decisivi al Congresso. L’obiettivo è dichiarato: condizionare le leggi più controverse e fermare il rischio di bancarotta americana. Il piano del miliardario passa da un attacco mirato al cuore del partito repubblicano, sfruttando la spaccatura interna tra la base conservatrice e l’establishment trumpiano.

In un post su X, Musk ha spiegato il suo approccio citando la battaglia di Leuttra: “Il modo in cui intendiamo spezzare il sistema monopartitico è usare una variante di come Epaminonda distrusse il mito dell’invincibilità di Sparta: forza estremamente concentrata in un punto preciso del campo di battaglia”. Tradotto in termini elettorali: conquistare “2-3 seggi al Senato e 8-10 alla Camera”, sufficienti per diventare determinanti nei voti chiave.

La rottura con Trump sul “big beautiful bill”

Il casus belli è stata la legge di bilancio voluta da Trump e approvata con grande fatica grazie al voto decisivo del vicepresidente JD Vance. La misura, che prevede tagli all’assistenza sanitaria, ha visto l’opposizione di alcuni repubblicani e ha incrinato il rapporto tra Musk e il presidente. L’America Party punta proprio a capitalizzare su queste fratture per ritagliarsi uno spazio politico e condizionare il prossimo Congresso.

Obiettivi e alleanze del nuovo partito

La piattaforma dell’America Party si basa su sette punti chiave: riduzione del debito pubblico, investimenti in IA e robotica per le forze armate, meno burocrazia in campo energetico, politiche pro-tech, libertà di parola, natalità incentivata e posizioni centriste sul resto. Un programma pensato per intercettare repubblicani delusi e moderati senza bandiera.

Fra i primi alleati, Musk può contare sul deputato Thomas Massie, contrario alla linea trumpiana e già destinatario di promesse di finanziamento. Si sono detti interessati anche il miliardario Mark Cuban, ex sostenitore di Kamala Harris, e Anthony Scaramucci, ex portavoce della Casa Bianca. Dall’altro lato, c’è chi prevede addirittura l’adesione di Tucker Carlson e Marjorie Taylor Greene, volti del mondo Maga in rotta con Trump su alcune scelte di politica estera.

La reazione dei mercati e del Tesoro

Il segretario al Tesoro Scott Bessent ha commentato con freddezza la discesa in campo del fondatore di Tesla: “Non penso che i consigli di amministrazione delle sue società saranno contenti”. Preoccupazioni confermate da Azoria Partner, che ha annunciato il rinvio del lancio di un fondo legato a Tesla proprio a causa del conflitto d’interesse tra il ruolo politico e quello imprenditoriale di Musk.

Intanto, l’America Party ha superato i 150.000 follower su X e punta tutto sulle elezioni di metà mandato del 2026, quando verranno rinnovati un terzo del Senato e l’intera Camera. Il partito di Musk potrebbe non vincere, ma ha già cominciato a cambiare la partita.