Fischi, applausi e delegazioni che abbandonano l’aula hanno segnato l’intervento del premier israeliano Benjamin Netanyahu all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il presidente dell’assemblea ha dovuto richiamare all’ordine più volte la sala, mentre alcune delegazioni hanno lasciato l’aula in segno di protesta. Netanyahu ha aperto il suo discorso ricordando i successi militari di Israele contro l’Iran, gli Houthi in Yemen, in Siria e contro i leader di Hamas a Gaza. Ha poi mostrato la sua “mappa del terrore dell’Iran”, aggiornata rispetto all’anno scorso.
“L’anno scorso da questo podio ho mostrato questa mappa del terrore dell’Iran che sta rapidamente sviluppando un programma nucleare e di missili balistici. Questi non solo rischiano di distruggere Israele ma mettono in pericolo gli Stati Uniti”, ha affermato Netanyahu, chiedendo “il ripristino delle sanzioni delle Nazioni Unite contro l’Iran” e ringraziando il presidente statunitense Donald Trump “per le sue azioni audaci e decise contro Teheran”.
Sul conflitto a Gaza, Netanyahu ha mandato un messaggio diretto: “Liberate gli ostaggi e deponete le armi. Se lo farete vivrete, se non lo farete Israele vi darà la caccia”.
Secondo Channel 12, l’ufficio del premier ha chiesto all’Idf di installare altoparlanti in vari punti della Striscia, così che i residenti potessero ascoltare in diretta il suo intervento all’Onu. Fonti militari hanno però sottolineato i rischi operativi di questa iniziativa, che potrebbe costringere i combattenti a lasciare le loro posizioni difensive.
“Vogliamo finire il lavoro a Gaza il più velocemente possibile”, ha proseguito il premier israeliano, ribadendo che gli ultimi militanti di Hamas restano a Gaza City. Netanyahu ha poi accusato i palestinesi di non credere nella soluzione dei due Stati: “Non vogliono uno Stato vicino a Israele, ma al posto di Israele”.