Orbán-Trump, accordo a Washington su energia e difesa: esenzione Usa per il petrolio russo in cambio di nuovi investimenti americani. Dopo l’incontro alla Casa Bianca, il premier ungherese Viktor Orbán ha annunciato che gli Stati Uniti hanno concesso a Budapest un’esenzione totale di un anno dalle sanzioni relative al gasdotto Turkish Stream e all’oleodotto Friendship. In cambio, l’Ungheria si è impegnata ad acquistare gas naturale liquefatto e combustibile nucleare di produzione statunitense.
Esenzione per petrolio e gas russi
L’accordo siglato con Washington garantisce a Budapest un anno di piena operatività energetica, nonostante le restrizioni imposte dalle precedenti amministrazioni. L’Ungheria importerà circa 600 milioni di dollari di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti, mentre le sanzioni sulla centrale nucleare Paks II, introdotte sotto la presidenza Biden, saranno revocate definitivamente. Orbán ha sottolineato che la rimozione del regime sanzionatorio rappresenta “un passo decisivo per la sicurezza energetica del Paese”.
La partnership nucleare con Westinghouse
Nel nuovo quadro di cooperazione, la società statunitense Westinghouse entrerà a far parte dell’industria nucleare ungherese. L’Ungheria sarà il primo Paese a importare combustibile nucleare americano, con un piano di trasferimento tecnologico per lo sviluppo di centrali modulari di nuova generazione. La legislazione necessaria sarà presentata al Parlamento ungherese già la prossima settimana. Gli Stati Uniti contribuiranno anche alla gestione del combustibile esaurito e alla formazione del personale tecnico.
Investimenti e cooperazione militare
Durante la conferenza stampa congiunta a Washington, Orbán ha annunciato che l’intesa prevede anche nuovi investimenti americani nel Paese e un ampliamento della cooperazione militare. Le forze armate ungheresi avranno accesso a tecnologie avanzate di produzione statunitense, con l’obiettivo di rafforzare la capacità difensiva nazionale e l’interoperabilità con gli alleati NATO.
I rapporti con Trump e la guerra in Ucraina
Nel corso dell’incontro, Donald Trump ha definito Orbán “un leader eccezionale” e ha ribadito il rispetto reciproco tra i due Paesi. Interpellato dai giornalisti sulla guerra in Ucraina, Orbán ha risposto: “I miracoli possono accadere, ma sarebbe un miracolo se Kiev vincesse.” L’affermazione ha alimentato il dibattito internazionale, mentre Trump ha spiegato di aver cancellato il vertice previsto con Vladimir Putin a Budapest, pur lasciando aperta la possibilità di un futuro incontro.
Cooperazione spaziale e prospettive future
Il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó ha inoltre annunciato un accordo con Voyager Technologies che permetterà la partecipazione di aziende ungheresi alla costruzione di una nuova stazione spaziale commerciale. Orbán ha descritto i colloqui con Trump come “pienamente convergenti”, sottolineando che non è emersa “nessuna divergenza d’interessi” tra i due governi. L’intesa energetica e strategica siglata a Washington rafforza così il legame tra gli Stati Uniti e l’Ungheria di Orbán, segnando un allineamento politico ed economico che potrebbe incidere sugli equilibri interni dell’Unione europea e sulle future politiche di sicurezza del continente.







