Decine di migliaia di israeliani sono scesi in piazza sabato sera a Tel Aviv per chiedere con forza un accordo immediato che garantisca la liberazione degli ostaggi ancora detenuti da Hamas nella Striscia di Gaza. Secondo quanto riportato dai principali media israeliani, i manifestanti hanno attraversato il centro della città con striscioni, slogan e richieste di fine della guerra, puntando il dito contro l’impasse diplomatica e chiedendo una soluzione rapida per il rilascio dei prigionieri. Alla marcia hanno partecipato anche alcuni ex ostaggi già rilasciati, che hanno testimoniato la gravità della situazione.
Gli organizzatori della protesta hanno rivolto appelli diretti non solo al governo israeliano, ma anche al presidente statunitense Donald Trump, sollecitandolo a esercitare un ruolo attivo per favorire una svolta negoziale. Parallelamente, manifestazioni simili si sono svolte in altre città israeliane, mobilitando centinaia di cittadini in tutto il paese.
Nel frattempo, nella Striscia di Gaza, il ministero della Salute gestito da Hamas ha comunicato che l’Organizzazione Mondiale della Sanità invierà oggi tre camion carichi di medicinali e forniture mediche. I convogli, specifica una nota diffusa su Telegram, non contengono generi alimentari, ma solo materiale sanitario. Il ministero ha invitato cittadini e autorità locali a garantire la sicurezza dei camion, affinché possano raggiungere senza ostacoli gli ospedali e portare soccorso ai malati e feriti in condizioni critiche.
Sul fronte militare, le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno reso noto di aver intensificato le operazioni di terra nella zona di Jabaliya, nel nord della Striscia. Le truppe stanno colpendo duramente le infrastrutture di Hamas, con centinaia di obiettivi colpiti, numerose armi rinvenute e decine di combattenti eliminati. In particolare, la 401esima Brigata del Genio da combattimento ha individuato e distrutto un sistema di tunnel sotterranei lungo 2,7 chilometri e profondo circa 20 metri, utilizzato per spostamenti e attacchi da parte delle milizie armate.
Secondo quanto riferito nel comunicato dell’Idf, l’operazione in corso punta a garantire la sicurezza dei civili israeliani, soprattutto di quelli residenti nelle comunità vicine al confine con Gaza, ancora esposti ai rischi delle incursioni.