Proteste negli USA contro Trump: scontri, arresti, granate stordenti a Los Angeles

Los Angeles, continuano le forti proteste pro-immigrazione

Le manifestazioni contro la politica migratoria dell’amministrazione Trump stanno prendendo piede in tutto il Paese. Partite da Los Angeles, le proteste si sono rapidamente diffuse anche a San Francisco, New York, Atlanta, Seattle, Dallas e Louisville. Secondo quanto riportato dalla CNN, a New York la polizia ha effettuato diversi arresti, mentre a San Francisco le persone fermate sarebbero almeno 150.

A Los Angeles, la tensione è degenerata quando le forze dell’ordine hanno usato granate assordanti e proiettili di gomma per disperdere un corteo composto da circa un migliaio di manifestanti. Alcuni sventolavano bandiere del Messico e due bandiere americane esposte al contrario, simbolo di richiesta di aiuto. Nonostante i cori pacifici intonati dai partecipanti, gli agenti sono intervenuti con forza, secondo quanto riferito da NBC News.

Los Angeles, continuano le forti proteste pro-immigrazione

Per gestire la situazione, le autorità hanno dispiegato un contingente militare imponente. Circa 1.700 membri della Guardia Nazionale e 700 Marines sono stati mobilitati nella zona metropolitana di Los Angeles. La Task Force 51, così è stato chiamato il gruppo operativo, ha l’obiettivo di proteggere strutture e personale federale, ha comunicato il Comando Nord degli Stati Uniti (Northcom).

Anche i giornalisti sono finiti nel mirino. Una troupe della CNN è stata allontanata dalla zona di protesta scortata dalla polizia, e due addetti alla sicurezza dell’emittente sono stati temporaneamente trattenuti, senza che fossero chiarite le ragioni del fermo. Il Los Angeles Press Club e Reporter senza frontiere hanno denunciato almeno 27 episodi di aggressione nei confronti di giornalisti durante le proteste.