Trump annuncia dazi al 100% contro la Cina dopo la stretta sui minerali rari

Tornano a soffiare i venti di guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Dopo la decisione di Pechino di limitare le esportazioni di minerali rari, il presidente americano Donald Trump ha reagito con toni durissimi, definendo la mossa “un atto molto ostile” e annunciando nuovi dazi al 100% contro il Dragone a partire dal 1° novembre 2025. La misura, resa pubblica in un messaggio su Truth Social, prevede anche controlli all’export sui software essenziali, un passo che segna un’ulteriore escalation nel confronto economico tra le due superpotenze. “A partire dal primo novembre 2025 (o prima, a seconda di eventuali ulteriori azioni o cambiamenti intrapresi dalla Cina), gli Stati Uniti d’America imporranno alla Cina una tariffa del 100%, in aggiunta a qualsiasi tariffa attualmente applicata”, ha scritto Trump.

Un’escalation inattesa

Il presidente ha ammesso di essere stato “colto di sorpresa” dalle lettere inviate da Pechino in tutto il mondo, con cui la Cina annunciava nuove restrizioni sull’accesso alle terre rare, materiali fondamentali per l’industria tecnologica e per la transizione energetica. Trump ha inoltre chiarito che non è previsto alcun incontro con Xi Jinping durante il prossimo vertice in Corea del Sud, smentendo le voci di un possibile faccia a faccia.

Mercati in rosso

L’annuncio ha avuto effetti immediati sui mercati internazionali. Le principali borse europee hanno chiuso in forte calo: Parigi -1,53%, Francoforte -1,5%, Londra -0,86% e Milano -1,74%. A Wall Street la reazione è stata ancora più pesante, con il Nasdaq in caduta del 3,56% e una perdita complessiva stimata in 1.500 miliardi di dollari di capitalizzazione.

Minerali rari, il nodo strategico

Le terre rare – utilizzate in smartphone, batterie, turbine e veicoli elettrici – rappresentano un settore chiave in cui la Cina domina il mercato globale. La stretta decisa da Pechino è vista dagli Stati Uniti come un tentativo di condizionare la produzione tecnologica occidentale e rafforzare la propria posizione geopolitica. La nuova offensiva commerciale lanciata da Trump segna un brusco irrigidimento nei rapporti bilaterali, in un momento in cui la competizione economica e tecnologica tra Washington e Pechino appare destinata a intensificarsi.