“Un gigante della sua generazione. Un eroe americano e un martire della libertà. Ha cambiato la storia”. Con queste parole Donald Trump ha celebrato Charlie Kirk davanti a 200.000 persone accorse da tutta l’America per onorare la memoria dell’attivista conservatore, scomparso pochi giorni fa.
Accolto da un’ovazione, il presidente ha raccontato il suo rapporto con Kirk, ricordando come l’attivista lo avesse persino aiutato a ricucire i rapporti con Elon Musk, con il quale è stato immortalato sugli spalti mentre chiacchierava amichevolmente. Dal palco, Trump ha parlato per oltre 40 minuti, ricordando il ruolo decisivo di Kirk nella sua vittoria alla Casa Bianca e il coraggio con cui affrontava le università americane. Poi l’attacco alla “sinistra radicale”, bersaglio ricorrente del suo discorso.
Protagonista emozionata della giornata è stata Erika Kirk. La vedova, accolta da un applauso interminabile, ha alzato le mani al cielo e promesso di portare avanti la missione del marito. “Quando ho visto il suo corpo non c’era né paura né sofferenza, ma un sorriso sul suo viso”, ha detto tra le lacrime, aggiungendo di avere perdonato l’assassino: “La risposta all’odio non è altro odio”.
Quasi tutta l’amministrazione Trump è salita sul palco per rendere omaggio all’attivista. Il ministro della Sanità Robert F. Kennedy Jr lo ha paragonato a Gesù. Il segretario di Stato Marco Rubio ha parlato di “assassinio politico”. JD Vance ha definito Kirk “un martire della fede” e “Atene e Gerusalemme nella stessa persona”. Il capo del Pentagono Pete Hegseth lo ha descritto come “un eroe che combatteva non con le armi ma con il microfono”, mentre la direttrice della National Intelligence lo ha ricordato come un “guerriero della verità e della libertà”.
Stephen Miller, vice capo di gabinetto, ha promesso che “la luce batterà le tenebre”, mentre Donald Trump Jr ha infiammato la platea: “We are all Charlie. Non ci lasceremo intimidire. Il nostro messaggio di fede e famiglia non sarà messo a tacere”.
La cerimonia si è chiusa con l’abbraccio tra Trump ed Erika Kirk, accompagnato dal motto del presidente “fight, fight, fight”, trasformando il funerale in un evento politico di portata nazionale.