A meno di due settimane dal terzo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, il conflitto sembra avvicinarsi a una soluzione, ma i contorni restano ancora poco chiari. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, continua la sua incessante offensiva diplomatica, aprendo la porta a un possibile scambio di territori con la Russia. “Scambieremo un territorio con un altro“, ha dichiarato in un’intervista al Guardian, menzionando la regione russa di Kursk come potenziale oggetto di trattativa, sebbene non abbia specificato quali territori ucraini vorrebbe riottenere. Zelensky ha anche ribadito l’importanza della partecipazione degli Stati Uniti nel garantire la sicurezza dell’Ucraina, sottolineando che senza l’America, “non ci sono vere garanzie di sicurezza”.
Nel frattempo, mentre i negoziati sembrano essere in una fase di stallo, Donald Trump ha riacceso il dibattito, suggerendo che un giorno l’Ucraina potrebbe diventare parte della Russia. “Loro potrebbero essere russi un giorno, o potrebbero non esserlo“, ha affermato, lanciando anche una provocatoria proposta economica: “Voglio che i nostri soldi siano al sicuro“. Trump ha ricordato il valore strategico delle terre rare ucraine, con l’intento di ottenere in cambio degli aiuti americani risorse minerarie come il petrolio e il gas. Zelensky ha risposto promettendo contratti per lo sfruttamento delle risorse, ma la parte più preziosa di queste terre è attualmente sotto occupazione russa, rendendo incerto il futuro della trattativa.
Le dichiarazioni di Trump non sono passate inosservate, attirando la reazione del Cremlino. Il portavoce Dmitry Peskov ha enfatizzato che una parte significativa dell’Ucraina vuole diventare Russia, riferendosi all’annessione delle quattro regioni ucraine avvenuta tramite un referendum farsa nel 2023.
Le discussioni diplomatiche continuano con incontri cruciali in programma. Zelensky parteciperà alla conferenza di Monaco sulla sicurezza, dove incontrerà il vicepresidente americano JD Vance e altre figure chiave, tra cui il segretario di Stato Marco Rubio. In programma anche un incontro a Kiev con l’inviato speciale di Trump, Keith Kellogg, previsto per il 20 febbraio. Tuttavia, non è solo la diplomazia a essere in gioco: Trump ha anche dichiarato che la guerra deve finire al più presto, in nome della pace e della stabilità globale.