Il “big, beautiful bill” dei repubblicani mira a rendere permanenti i tagli fiscali introdotti da Donald Trump nel 2017, ma secondo il Congressional Budget Office causerà un aumento del deficit di 3.300 miliardi di dollari e lascerà milioni di americani senza copertura sanitaria.
Approvato alla Camera, il disegno di legge di 887 pagine prevede una riforma strutturale che intreccia tagli alle tasse, riduzione del welfare e maggiori spese per la sicurezza e l’energia. I benefici fiscali si concentrano sui redditi alti: chi guadagna oltre 200.000 dollari risparmierebbe fino a 12.500 dollari l’anno, mentre i lavoratori con meno di 35.000 dollari di reddito vedrebbero un beneficio di appena 150 dollari. La misura include inoltre deduzioni per straordinari e mance fino a 25.000 dollari per chi guadagna meno di 150.000.
Sul fronte sociale, il testo prevede tagli profondi a Medicaid e ai food stamps, con l’obbligo per molti beneficiari di lavorare o fare volontariato almeno 80 ore al mese. Un cambiamento che, secondo i critici, rischia di far perdere l’assistenza sanitaria a 12 milioni di cittadini.
Nonostante la promessa di rilancio economico, il piano porterebbe il debito federale vicino ai 40.000 miliardi di dollari, il 150% del PIL, aumentando anche il tetto del debito di ulteriori 5.000 miliardi.
Ampio spazio anche alla sicurezza dei confini, con 46,5 miliardi di dollari destinati alla costruzione del muro col Messico e altri 75 miliardi per centri di detenzione e potenziamento dell’ICE. Tra le misure più controverse, una tassa minima di 100 dollari per chi richiede asilo, al posto dei 1.000 inizialmente previsti.
Infine, il child tax credit per figli a carico sarà rivisto: l’attuale credito di 2.000 dollari dovrebbe ridursi a 1.000 nel 2026, con un incremento futuro a 2.200 secondo la versione del Senato, o a 2.000 dopo il 2028 secondo la Camera.
Trump e i repubblicani contestano le stime del CBO, ma la polemica sul costo sociale della riforma è appena iniziata.
