L’amministrazione del presidente Donald Trump ha presentato domenica una richiesta alla Corte d’Appello federale del Distretto di Columbia per ottenere il via libera alla rimozione di Lisa Cook, membro del consiglio dei governatori della Federal Reserve. La mossa arriva a pochi giorni dal voto della banca centrale sui tassi di interesse e rappresenta un passaggio cruciale nella strategia della Casa Bianca per influenzare l’istituzione, tradizionalmente indipendente. Secondo l’amministrazione, le argomentazioni legali di Cook per restare in carica sarebbero “prive di fondamento”. Il presidente motiva la decisione con presunte irregolarità legate a una frode ipotecaria.
La difesa di Cook
Gli avvocati della governatrice hanno replicato sabato sostenendo che non esistono motivi sufficienti per giustificare il licenziamento e che permettere al presidente di rimuovere un membro della Fed senza giusta causa esporrebbe a gravi rischi l’economia statunitense e la credibilità internazionale della banca centrale.
Un precedente senza paragoni
Il tentativo di licenziare Cook segna un fatto senza precedenti: in 112 anni di storia della Federal Reserve nessun presidente aveva mai tentato di rimuovere un governatore. L’iniziativa di Trump conferma la volontà della Casa Bianca di esercitare un controllo più diretto sulla politica monetaria, rompendo con la tradizione di indipendenza dell’istituzione. La decisione della Corte d’Appello, attesa nei prossimi giorni, potrebbe avere ripercussioni significative sull’autonomia della Federal Reserve e sugli equilibri economici globali.