Ucraina, Trump scuote la diplomazia: “Forse la pace è impossibile”

Donald e Melania Trump

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato in un’intervista rilasciata alla rete NBC, andata in onda il 4 maggio 2025, che la pace tra Russia e Ucraina potrebbe non essere più raggiungibile. Al centro della sua riflessione, un’affermazione netta: “C’è un tremendo odio tra Putin e Zelensky”.

Secondo Trump, l’intensità dello scontro personale e politico tra i due leader rappresenterebbe un ostacolo quasi insormontabile per ogni tentativo di mediazione.

Ucraina, Trump: “Prossima settimana sarà critica”

Pur mantenendo un tono diplomatico, Trump ha aggiunto che la sua amministrazione conserva ancora “una buona possibilità” di favorire un negoziato, ma ha ammesso che il contesto è estremamente difficile.

Forse la pace è impossibile”, ha ripetuto, lasciando intendere che un cessate il fuoco stabile potrebbe non essere realistico, almeno nel breve periodo. Ha poi definito la prossima settimana “critica” per le possibilità di un accordo, senza fornire ulteriori dettagli su eventuali sviluppi o incontri previsti.

Putin rilancia le armi nucleari

In parallelo, il presidente russo Vladimir Putin ha rilasciato nuove dichiarazioni che hanno alimentato ulteriori preoccupazioni. Ha ribadito che, pur non avendo ancora fatto ricorso all’armamento nucleare, non esclude questa opzione in futuro.

Putin ha sottolineato che la Russia dispone della forza necessaria per raggiungere gli obiettivi dichiarati nel conflitto iniziato nel 2022, lasciando aperta ogni possibilità sul piano militare.

Ucraina, fra Trump e Putin diplomazia a rischio

Le affermazioni di Trump e Putin arrivano in un momento particolarmente delicato del conflitto, che ha superato i tre anni senza segnali concreti di tregua duratura.

L’odio personale tra i leader, unito alla radicalizzazione delle rispettive posizioni, rende il contesto diplomatico estremamente fragile. Le parole di Trump non fanno che confermare la difficoltà – forse l’impossibilità – di un’intesa a breve termine, alimentando lo spettro di un conflitto ancora lungo e senza sbocchi immediati.