Ue-Giappone e Cina, von der Leyen guida il doppio vertice strategico

von der Leyen-Starmer

Ursula von der Leyen, Antonio Costa e Kaja Kallas saranno in missione in Asia il 23 e 24 luglio per una doppia tappa diplomatica di massimo rilievo. Prima a Tokyo, per il 30° vertice tra Unione Europea e Giappone, poi a Pechino, per una delicata serie di incontri con la leadership cinese. Il momento non potrebbe essere più sensibile: la trasferta si colloca a pochi giorni dalla scadenza del primo agosto, entro cui si deciderà l’esito dei negoziati sui dazi tra Bruxelles e Washington.

In Giappone, partner strategico della Ue nella regione indo-pacifica, si rafforzeranno i legami in materia di difesa, sicurezza, commercio e multilateralismo. Al centro dei lavori anche il rilancio della cooperazione economica attraverso il Cptpp, l’accordo transpacifico che coinvolge anche Canada, Regno Unito e Giappone, come possibile base per una nuova visione del commercio globale in stile “Wto 2.0”.

Ma sarà Pechino a concentrare l’attenzione diplomatica nella giornata successiva. Giovedì 24 luglio il programma prevede un incontro con il presidente Xi Jinping per discutere di affari globali e relazioni bilaterali, seguito da una riunione con il primo ministro Li Qiang, dedicata ai rapporti commerciali e conclusa da una cena ufficiale.

Per Bruxelles, l’obiettivo resta quello di costruire una relazione stabile e reciprocamente vantaggiosa con la Cina. L’Unione ribadirà il proprio impegno al multilateralismo e porterà all’attenzione dei leader cinesi la questione della guerra in Ucraina, sottolineando che il conflitto non è solo un problema regionale o europeo, ma una minaccia all’ordine globale.

Sul piano economico, la presidente von der Leyen punterà su un messaggio chiaro: la situazione commerciale attuale con la Cina è insostenibile. L’export europeo verso Pechino resta limitato, a fronte di un’enorme apertura dei mercati Ue. Bruxelles riconosce i progressi degli ultimi decenni — il commercio bilaterale è cresciuto di 300 volte in 50 anni — ma chiede più accesso e più equilibrio. La parola chiave sarà reciprocità: sì alla concorrenza, ma a condizioni eque. Un principio che rispecchia la filosofia del rapporto Draghi sulla competitività e che l’Ue intende difendere con forza.