Usa, allarme per la proposta di Robert Kennedy Jr.: “Registro dei bambini con disabilità, misura pericolosa”

Trump alla Convention Conservatori USA

La comunità medica e scientifica critica duramente la proposta del candidato indipendente: “Violazione dei diritti civili, senza basi scientifiche”

Negli Stati Uniti sta suscitando grande preoccupazione tra i professionisti della salute, le associazioni di tutela dei diritti civili e le famiglie la recente proposta di Robert F. Kennedy Jr., candidato indipendente alla presidenza, che ha suggerito la creazione di un registro nazionale dei bambini con disabilità, in particolare per monitorare i casi di autismo. La misura, da lui giustificata con presunti intenti di trasparenza e prevenzione, è stata definita da molti esperti come “gravemente pericolosa”, priva di fondamento scientifico e potenzialmente discriminatoria.

Kennedy, già noto per le sue posizioni controverse sui vaccini e per aver diffuso teorie prive di evidenza riguardo a un presunto legame tra vaccinazioni infantili e disturbi dello spettro autistico (teoria smentita da tutta la comunità scientifica internazionale), ha affermato che il registro servirebbe a “monitorare l’incidenza dell’autismo” e a “capire cosa lo provoca”.

Ma le reazioni del mondo medico non si sono fatte attendere. “È una proposta che ricorda pratiche da cui il mondo ha preso le distanze decenni fa”, afferma il dottor Anthony F. Hernandez, neurologo pediatrico e docente all’Università della California. “Creare un elenco ufficiale di bambini con disabilità non solo è una violazione della privacy e della dignità delle persone, ma rischia di essere usato per politiche discriminatorie”.

Le organizzazioni di tutela dei diritti dei disabili hanno definito la proposta “una deriva allarmante”. La Disability Rights Education and Defense Fund (DREDF) ha dichiarato in un comunicato che “non esiste alcuna giustificazione etica o scientifica per schedare bambini in base alla loro condizione neurologica. Al contrario, serve maggiore inclusione, accesso alle cure e lotta contro lo stigma, non liste di controllo”.

Anche la comunità scientifica internazionale ha sottolineato che l’autismo è una condizione complessa, multifattoriale e ancora oggetto di studio, e che le ipotesi pseudoscientifiche proposte da Kennedy rischiano solo di diffondere paura e disinformazione. Gli studi più rigorosi e ampi finora disponibili non mostrano alcuna correlazione tra vaccini e autismo. Tali teorie, ripetutamente smentite, hanno tuttavia contribuito a un pericoloso calo della fiducia nei programmi vaccinali, con ripercussioni sanitarie in tutto il mondo.

“Dobbiamo rimanere vigili contro ogni forma di politicizzazione della disabilità,” afferma la dott.ssa Maria Lamberti, psicologa dell’età evolutiva. “Proposte come queste non aiutano i bambini, li emarginano. La priorità dev’essere l’accesso tempestivo a diagnosi, terapie efficaci e supporto alle famiglie, non la schedatura.”

Con la campagna presidenziale statunitense che entra nel vivo, il rischio è che temi delicatissimi come la salute mentale e i diritti dei bambini vengano strumentalizzati. Le famiglie, i professionisti e le associazioni chiamano alla responsabilità, ricordando che dietro ogni sigla diagnostica c’è una persona con diritti, dignità e bisogni reali.

La proposta di Kennedy Jr. non solo solleva interrogativi di natura etica e legale, ma rappresenta anche un pericoloso passo indietro nella costruzione di una società più inclusiva. Il dibattito è aperto, ma la voce della scienza e dei diritti civili è chiara: proteggere, non schedare.