L’amministrazione statunitense e il Qatar stanno spingendo per una tregua a Gaza, sperando di sfruttare lo slancio creato dal cessate il fuoco con l’Iran di questa settimana per fermare anche le ostilità nell’enclave palestinese. Tuttavia, mentre si intensificano gli sforzi diplomatici, i raid israeliani continuano a colpire Gaza, causando decine di vittime nelle ultime 24 ore.
“Se non sfruttiamo questa finestra di opportunità e questo slancio, sarà un’opportunità persa”, ha dichiarato Majed al-Ansari, portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, in un’intervista alla France Press. Il timore è che la situazione possa sfuggire di mano, come accaduto in passato. Tuttavia, a minare l’ottimismo ci sono alti funzionari israeliani, che dubitano che un cessate il fuoco a Gaza possa essere raggiunto a breve, come suggerito dal presidente Donald Trump.
Il ministro israeliano per gli Affari strategici, Ron Dermer, si recherà a Washington per discutere la situazione con alti funzionari americani, mentre è previsto un incontro tra Trump e Netanyahu a metà luglio. I colloqui tra Israele e Hamas, purtroppo, sono stati interrotti a causa della violazione dell’ultimo cessate il fuoco da parte di Israele a marzo, alimentando ulteriormente la crisi umanitaria. Il tema degli ostaggi israeliani rimane centrale: circa cinquanta israeliani sono ancora prigionieri a Gaza, e si teme che molti di loro non siano più vivi.
Nel frattempo, l’Italia si impegna attivamente per la pace. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha ribadito: “Ci sono troppi morti, troppe vittime, stiamo facendo pressioni su Israele e Hamas deve accettare delle condizioni, ma deve liberare tutti gli ostaggi. Israele non può più bombardare, siamo andati oltre il limite del rispetto dei diritti umani”.
La situazione a Gaza è sempre più drammatica, con una grave crisi alimentare che sta devastando la popolazione, in particolare i bambini, che sono tra le vittime degli ultimi raid israeliani. Hamas ha denunciato che i “crimini brutali” e la “tratta dei bambini con fame” rappresentano violazioni gravissime del diritto internazionale. Le violenze non si limitano a Gaza: anche in Cisgiordania, l’esercito israeliano ha arrestato sei coloni accusati di aver attaccato le forze di sicurezza israeliane.