Visti per cittadini russi, dalla Ue nuove restrizioni per motivi di sicurezza

KAJA KALLAS

Visti per cittadini russi, l’Ue introduce nuove restrizioni per motivi di sicurezza. L’Unione europea ha annunciato un inasprimento delle regole sui visti, motivato dalle “continue azioni di disturbo con droni e dagli atti di sabotaggio sul suolo europeo”. La decisione, comunicata dall’Alta rappresentante per gli Affari esteri Kaja Kallas, segna un ulteriore passo nella linea di fermezza di Bruxelles nei confronti di Mosca.

La decisione della Commissione europea

La Commissione ha stabilito che i cittadini russi non potranno più ottenere visti per ingressi multipli, dovendo quindi presentare una nuova richiesta a ogni viaggio nell’Unione. La misura, spiega il comunicato ufficiale, mira a consentire “un controllo attento e frequente dei richiedenti per mitigare potenziali rischi per la sicurezza interna.” La decisione è frutto di una valutazione congiunta degli Stati membri nell’ambito della cooperazione Schengen e ha ricevuto l’approvazione unanime del Comitato visti.

Le parole di Kaja Kallas

“È difficile giustificare che chi ha iniziato una guerra possa muoversi liberamente in Europa,” ha dichiarato Kaja Kallas in un messaggio sui social. “Viaggiare nell’Ue è un privilegio, non un diritto acquisito.” L’Alta rappresentante ha sottolineato che l’inasprimento dei controlli risponde alla necessità di proteggere l’ordine pubblico europeo in una fase di crescente tensione geopolitica.

Eccezioni e controlli più severi

La stretta sui visti per cittadini russi prevede eccezioni solo in casi limitati e giustificati, come per giornalisti indipendenti, difensori dei diritti umani e motivi umanitari riconosciuti. Bruxelles ha ribadito che le nuove regole dovranno essere applicate in modo uniforme tra gli Stati membri, per evitare disparità e aggiramenti. Gli Stati Schengen sono inoltre invitati a rafforzare lo scambio di informazioni sui richiedenti russi, anche in relazione a potenziali attività di intelligence o disinformazione.

Un segnale politico verso Mosca

La misura rappresenta un segnale politico chiaro da parte dell’Ue, che intende limitare l’accesso dei cittadini russi al territorio europeo come risposta alle attività ostili attribuite a Mosca. Bruxelles precisa che la decisione non è diretta contro la popolazione russa in sé, ma contro i rischi legati alle operazioni di sabotaggio e interferenza. In un contesto di guerra ibrida e tensione diplomatica, la mossa dell’Ue si inserisce nel quadro più ampio delle sanzioni e delle misure di sicurezza adottate dopo l’invasione dell’Ucraina.