di Francesco Messina
Google si prepara a rendere disponibile la sua intelligenza artificiale generativa, Gemini, anche ai bambini sotto i 13 anni, a patto che utilizzino account familiari gestiti tramite il sistema di parental control Family Link. La novità, segnalata da un articolo del New York Times, arriva insieme a una comunicazione ufficiale che Google sta inviando ai genitori già registrati su Family Link, informandoli dell’imminente accesso dei figli ai servizi basati su Gemini attraverso i dispositivi Android.
Attività educative e attenzione agli errori
Secondo quanto riportato, Gemini sarà in grado di aiutare i bambini in attività educative come i compiti scolastici, oppure intrattenerli leggendo storie, offrendo quindi potenziali benefici nel contesto dell’apprendimento e della creatività. Google ha sottolineato che i dati raccolti dai minori non verranno utilizzati per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale, seguendo una politica simile a quella già adottata per gli account Workspace for Education.
Tuttavia, l’azienda mette in guardia i genitori rispetto ai possibili rischi legati all’uso dell’AI. Nella mail inviata tramite Family Link, Google evidenzia che “Gemini può commettere errori” e che i bambini “potrebbero incontrare contenuti non adatti”. Anche se alcuni di questi errori possono apparire banali o divertenti — come consigliare la colla come ingrediente per una pizza o sbagliare a contare le lettere nella parola “strawberry” — ci sono esempi più preoccupanti nel panorama dell’intelligenza artificiale per bambini.
Un caso emblematico è quello di Character.ai, dove alcuni utenti giovanissimi hanno fatto fatica a distinguere tra chatbot e persone reali. In casi estremi, i bot hanno dato l’impressione di essere umani e hanno condiviso contenuti inappropriati, con conseguenti azioni legali e l’implementazione di nuove restrizioni e strumenti di controllo parentale.Questo è uno dei casi e degli esempi in cui la tecnologia si fonde con la realtà in maniera pericolosa.
Google invita al dialogo tra genitori e figli
Nel caso di Gemini, Google invita esplicitamente i genitori a dialogare con i propri figli. È importante che i bambini comprendano che l’intelligenza artificiale non è una persona reale e che non devono condividere informazioni sensibili con il chatbot. Il consiglio è quello di affiancare l’uso dell’AI a una guida attenta da parte degli adulti, trasformando così uno strumento potente in un’esperienza formativa e sicura.
Grazie a Google Family Link, i bambini avranno la possibilità di attivare e usare Gemini autonomamente, ma sempre sotto la supervisione dei genitori. Il sistema permette infatti agli adulti di monitorare l’attività del dispositivo, impostare limiti di tempo e filtrare contenuti potenzialmente dannosi. Come confermato dal portavoce di Google, Karl Ryan, i genitori potranno disattivare l’accesso a Gemini in qualsiasi momento e riceveranno una notifica aggiuntiva quando il bambino utilizzerà l’AI per la prima volta.
L’introduzione di Gemini AI per i bambini rappresenta un’evoluzione significativa nell’interazione tra minori e tecnologia. Se da un lato offre nuove possibilità educative e creative, dall’altro solleva importanti interrogativi etici e pratici su come garantire un utilizzo sicuro e consapevole degli strumenti di intelligenza artificiale in giovane età.