Il Lazio si distingue come leader nazionale nella mobilità elettrica, con un impressionante balzo in avanti nelle immatricolazioni di auto elettriche, passate dal 4,5% al 13,7%, consolidando il primato italiano in questo settore. I dati del monitoraggio di CIRO (Climate Indicators for Italian RegiOns) evidenziano inoltre come la regione laziale, con 5,0 tonnellate di gas serra pro-capite, mantenga la seconda migliore performance d’Italia in termini di emissioni, ben al di sotto della media nazionale di 7 tonnellate. La piattaforma CIRO, realizzata da Italy for Climate in collaborazione con Ispra, ha rilevato importanti progressi nella transizione ecologica laziale: buona la performance sui nuovi impianti rinnovabili in termini di kW installati e sulle nuove Comunità Energetiche rinnovabili attivate.
Nel settore industriale, il Lazio ha ridotto del 14% le proprie emissioni di gas serra in rapporto al valore aggiunto rispetto all’ultima rilevazione, con una performance molto positiva anche in termini di consumi energetici finali. Le principali criticità per la regione sono rappresentate dalla bassa quota di rinnovabili sui consumi totali di energia, che resta ancora fra le più basse in Italia (12% contro il 19% nazionale), e dalla scarsa percentuale di edifici in classe A (6%), fra i più bassi d’Italia. La regione presenta inoltre un alto consumo di suolo, perdite della rete idrica superiori alla media nazionale e ha registrato 66 eventi estremi nell’ultimo anno.
“La capacità delle regioni di monitorare e migliorare le proprie performance climatiche rappresenta oggi un elemento cruciale per accelerare la transizione ecologica del nostro Paese,” afferma Andrea Barbabella, Coordinatore di Italy for Climate. “Per guidare efficacemente questa transizione sono necessari dati e informazioni sempre più aggiornati e affidabili. È proprio con questo obiettivo che Italy for Climate, in collaborazione con Ispra, ha sviluppato CIRO: uno strumento che supporta concretamente le regioni nel percorso verso la decarbonizzazione. Attraverso il monitoraggio puntuale delle performance e l’identificazione di best practice, CIRO valorizza le eccellenze territoriali italiane, creando un network virtuoso di sostenibilità che può fungere da acceleratore per l’intero sistema Paese.”
CIRO è il primo database italiano dedicato al monitoraggio e al confronto delle performance climatiche regionali, grazie ad un’analisi articolata in 26 indicatori strategici suddivisi in 8 aree tematiche. La piattaforma non si limita a fotografare la situazione attuale, ma consente di mettere in relazione i progressi locali con gli obiettivi nazionali ed europei di decarbonizzazione, offrendo quindi un supporto concreto alle pubbliche amministrazioni per la pianificazione delle politiche climatiche regionali.
Performance del Lazio nelle 8 aree tematiche del monitoraggio: Emissioni: Con 5,0 tonnellate di gas serra pro-capite, il Lazio si posiziona come seconda regione in Italia per basse emissioni, significativamente al di sotto della media nazionale di 7 tonnellate. Questo risultato positivo contrasta con gli assorbimenti naturali di CO2, che risultano inferiori alla media nazionale, evidenziando un’area di potenziale miglioramento nella strategia climatica regionale. EnergiaIl Lazio presenta uno dei più bassi consumi energetici pro-capite a livello nazionale, un dato positivo che riflette l’efficienza del sistema regionale. Tuttavia, il mix energetico mostra criticità significative, con una maggiore dipendenza da fonti ad alto impatto ambientale rispetto alla media italiana: il carbone rappresenta il 15% e i prodotti petroliferi il 43% del mix energetico, mentre le rinnovabili hanno una presenza inferiore alla media nazionale.
Rinnovabili: Nonostante i buoni risultati nell’installazione di nuova capacità rinnovabile e nell’attivazione di Comunità Energetiche, la quota di energia da fonti rinnovabili sui consumi totali resta una delle più basse in Italia, attestandosi all’12% contro una media nazionale del 19%. Questo rappresenta una delle principali aree di intervento per accelerare la transizione energetica regionale.
Edifici: Il patrimonio edilizio laziale mostra performance generalmente positive, con consumi medi ed emissioni pro-capite inferiori alla media nazionale. Particolarmente significativo il dato sull’elettrificazione degli edifici, con una quota di consumi elettrici del 42% nel 2022, ben superiore alla media italiana. Il punto debole è rappresentato dalla bassa percentuale di edifici in classe A, ferma al 6%, tra le più basse d’Italia.
Trasporti: Il Lazio eccelle nel settore dei trasporti, con performance positive su tutti gli indicatori. Spicca il primato nazionale nelle immatricolazioni di auto elettriche, passate dal 4,5% del 2022 al 13,7% del 2023. La regione registra inoltre un elevato utilizzo del trasporto pubblico locale, emissioni pro-capite dei trasporti e un tasso di motorizzazione inferiori alla media nazionale, configurandosi come un modello di mobilità sostenibile.
Industria: Il settore industriale laziale ha compiuto progressi significativi, riducendo del 14% le emissioni di gas serra in rapporto al valore aggiunto rispetto alla precedente rilevazione. I consumi energetici risultano efficienti e inferiori alla media nazionale. L’unico elemento critico è rappresentato dalla bassa quota di consumi elettrici nell’industria (35%), tra le più basse del Paese, che suggerisce margini di miglioramento nell’elettrificazione dei processi produttivi.
Agricoltura: L’agricoltura laziale presenta un profilo complessivamente sostenibile, con emissioni pro-capite particolarmente basse e un ridotto numero di capi bovini allevati rispetto alla popolazione. La regione si distingue positivamente anche per la quota di agricoltura biologica, che raggiunge il 27% della superficie agricola, ben superiore alla media nazionale del 20%, e per un utilizzo di fertilizzanti inferiore alla media italiana.
Vulnerabilità: La regione mostra alcune vulnerabilità agli impatti dei cambiamenti climatici: nel 2023 ha registrato 66 eventi meteorologici estremi e presenta uno dei più alti tassi di consumo di suolo in Italia. Le perdite della rete idrica superano la media nazionale, mentre la quota di popolazione esposta a rischio alluvione risulta relativamente bassa, rappresentando un elemento positivo nel quadro della resilienza territoriale.
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