Meta Platforms ha annunciato il licenziamento di circa 600 dipendenti all’interno della sua divisione dedicata all’Intelligenza Artificiale. La decisione rientra in un più ampio piano di riorganizzazione volto a velocizzare i processi decisionali e semplificare la struttura operativa del colosso tecnologico.
La misura è stata comunicata in una nota interna da Alexandr Wang, responsabile dell’AI di Meta, entrato in azienda lo scorso giugno dopo l’investimento da 14,3 miliardi di dollari della società in Scale AI, di cui Wang è fondatore. La notizia è stata confermata da un portavoce di Meta.
I tagli interesseranno principalmente i team che si occupano di infrastrutture AI, ricerca fondamentale e sviluppo di prodotti basati sull’intelligenza artificiale, mentre il TBD Lab, creato di recente, non sarà coinvolto.
I dipendenti statunitensi coinvolti hanno ricevuto comunicazione ieri mattina: la cessazione del rapporto di lavoro è prevista per il 21 novembre. Meta offrirà una buonuscita di 16 settimane, a cui si aggiungeranno due settimane per ogni anno di servizio. L’azienda ha inoltre invitato i lavoratori colpiti dai tagli a ricandidarsi per altre posizioni interne.
Secondo fonti interne, l’amministratore delegato Mark Zuckerberg avrebbe espresso frustrazione per la lentezza dei progressi nel campo dell’intelligenza artificiale, in particolare dopo le reazioni contrastanti suscitate dai modelli Llama 4.
La riorganizzazione punta a rendere il team AI “più agile e reattivo”, ha spiegato Wang, riducendo la burocrazia e migliorando l’efficienza decisionale. Nonostante i licenziamenti, Meta continua a investire massicciamente nell’intelligenza artificiale: tra i progetti in corso figura un accordo da 27 miliardi di dollari con Blue Owl Capital per finanziare il nuovo data center Hyperion in Louisiana.