Un progetto che unisce innovazione e nostalgia: nascono Sorelle Soniche, la prima band italiana (“Romana”) che canta in italiano con il singolo Spritz al CBD già registrato alla SIAE, disponibile su Spotify e nei principali store digitali oltre che su YouTube con il video ufficiale.
Interamente ideata e prodotta grazie all’intelligenza artificiale, sotto la guida di Filippo Martin, musicista e producer con un passato di collaborazioni internazionali, da Stef Burns, storico chitarrista di Vasco Rossi, a Jon Butcher (Grammy Awards nomination nel 1986), ad Alex De Rosso ex Dokken. Martin, oggi Marketing Specialist, torna alla musica dopo 13 anni di pausa, trasformando un “tormento” creativo nel tormentone estivo 2025: “Spritz al CBD”.
La genesi: un producer, l’IA e la voglia di estate
L’idea è nata quasi per caso. Filippo Martin, diviso tra il mondo del marketing e la passione mai sopita per la musica, ci ha raccontato: “Volevo creare qualcosa di fresco, che catturasse l’essenza di un’estate italiana, ma senza i limiti degli strumenti tradizionali. Così ho ‘arruolato’ l’intelligenza artificiale come co-autrice: un esperimento che mi ha riportato alle radici, ma con uno sguardo al futuro”.
Sorelle Soniche un nome che omaggia il sound elettrico e l’ironia tipica della musica italiana, sono il risultato di mesi di sperimentazione. “Ero ossessionato dall’idea di un tormentone che mescolasse sonorità pop, riferimenti alla cultura balneare e un tocco futuristico”, ammette Martin. “Alla fine, l’IA mi ha aiutato a trovare l’equilibrio perfetto tra leggerezza e profondità”.
Spritz al CBD, il singolo che sa di estate e di rivoluzione
“Spritz al CBD” titolo che strizza l’occhio ai cocktail trendy e alle atmosfere da aperitivo è un inno alla spensieratezza, con un ritornello orecchiabile e testi che parlano di “clielo glitter” e “estati senza fine“. La produzione, firmata da Martin, unisce sonorità elettropop a riff di chitarra che ricordano il suo background rock.
“L’IA ha generato melodie e suggerito strutture, ma la mano umana è stata fondamentale per dare anima al progetto”, spiega il producer. “Ho voluto mantenere quel contrasto tra tecnologia e calore artistico, come uno Spritz dove il ghiaccio incontra il bitter”.
Sorelle Soniche, un caso culturale
Oltre alla distribuzione digitale, il progetto vuole essere una riflessione sull’evoluzione della creatività. “Sorelle Soniche non sostituiscono gli artisti in carne e ossa, ma dimostrano che l’IA può essere una compagna di viaggio”, conclude Martin.
Il nome “Sorelle Soniche” è un tributo alla doppia anima del progetto: “Soniche” per il sound, ‘Sorelle’ perché l’IA e io abbiamo collaborato come una famiglia”, ride Martin. E forse, in un’estate dominata dal dibattito sull’Intelligenza Artificiale, questa “band virtuale” potrebbe diventare il simbolo di una nuova era.
“Ora mi aspetto qualche remix di Spritz al CBD degno di nota per far ballare tutta la gente d’Italia in queste calde e vive serate d’estate” aggiunge Filippo Martin.