A partire da ottobre, Meta non consentirà più la pubblicazione di inserzioni a pagamento relative a temi sociali, elettorali e politici nell’Unione Europea. La decisione arriva in risposta al nuovo regolamento Ue sulla trasparenza e il targeting della pubblicità politica, che l’azienda definisce come particolarmente complesso da gestire.
“Una decisione difficile – afferma la società – in risposta al nuovo regolamento Ue sulla trasparenza e il targeting della pubblicità politica che implica sfide operative rilevanti e incertezze a livello giuridico” e che, secondo Meta, “porta gli utenti a visualizzare annunci meno personalizzati” sulle sue piattaforme.
Il blocco non riguarderà però i contenuti organici: “Le nuove misure – aggiunge – non impediranno a cittadini o candidati Ue di pubblicare contenuti e discutere di temi politici. Ma tali contenuti non potranno essere amplificati con inserzioni a pagamento”.
Il regolamento europeo entrerà ufficialmente in vigore da ottobre e anche Google, lo scorso novembre, ha annunciato una scelta simile per adeguarsi alla nuova normativa.
Meta ribadisce il proprio impegno nella trasparenza: “Continuiamo a credere che le inserzioni online relative a temi politici rappresentino un elemento essenziale del sistema politico moderno. Dal 2018 abbiamo introdotto strumenti per garantire più trasparenza sugli annunci relativi a temi politici, elettorali e sociali”. Ma il nuovo regolamento, prosegue l’azienda, “introduce ulteriori obblighi rilevanti per i nostri processi e sistemi. Impone, ad esempio, forti limitazioni sul targeting e sulla distribuzione degli annunci, riducendo la capacità degli inserzionisti che pubblicano annunci relativi a temi politici e sociali di raggiungere efficacemente il proprio pubblico. Questo porta gli utenti a visualizzare annunci meno pertinenti per loro sulle nostre piattaforme”.
Meta lamenta di aver provato a sollevare le proprie preoccupazioni a livello istituzionale, senza ottenere risultati: “Nonostante i numerosi sforzi per condividere le nostre preoccupazioni con gli esponenti politici, ci siamo trovati di fronte a una scelta impossibile: modificare i nostri servizi per offrire un prodotto pubblicitario che non risponde più alle esigenze di inserzionisti e utenti, senza alcuna certezza che tale soluzione venga considerata conforme, oppure sospendere gli annunci relativi a temi sociali, elezioni e politica nell’Ue. Non siamo l’unica azienda a cui è stata imposta questa scelta. Ancora una volta, siamo di fronte a obblighi normativi che, nei fatti, stanno causando la scomparsa dal mercato di prodotti ampiamente utilizzati, con conseguenze sulla libertà di scelta e sulla concorrenza”.
L’interruzione delle campagne a pagamento riguarderà esclusivamente l’Unione Europea. “La decisione riguarda l’Unione Europea”, precisa Meta, aggiungendo che altrove “continuerà a offrire strumenti all’avanguardia per garantire inserzioni su temi politici autentiche e trasparenti”.
La società assicura comunque che non verrà limitato il dibattito politico sulle sue piattaforme: “Questa scelta non limiterà in alcun modo la possibilità per i cittadini dell’Ue di continuare a dibattere di questi temi sulle nostre piattaforme, né impedirà a politici, candidati o titolari di cariche pubbliche di creare e condividere contenuti politici in forma organica. Semplicemente, tali contenuti non potranno essere amplificati attraverso inserzioni a pagamento. Regolamenti come il Ttpa compromettono significativamente la nostra capacità di offrire questi servizi, influenzando non solo l’efficacia della comunicazione per gli inserzionisti, ma anche l’accesso degli elettori a informazioni complete”.







